Poeta italo-albanese (San Cosmo Albanese 1843 - San Paolo, Brasile, 1891). Spirito irrequieto, lasciò che la sua produzione andasse dispersa. Trentanove componimenti superstiti, raccolti dal nipote Cosmo, furono pubblicati nel 1926 in Viershe ("Versi"): scritti in dialetto italo-albanese, di tono elegiaco, contengono versi di suggestiva musicalità che annoverano S. tra i migliori lirici delle lettere schipetare. I manoscritti di 9 poesie, conservati nella biblioteca reale di Copenhagen, sono stati pubblicati da G. Gradilone in Contributo alla critica del testo dei canti di Giuseppe Serembe (1982).