SICCARDI, Giuseppe
Giurista e uomo politico nato a Verzuolo, in provincia di Cuneo, il 13 ottobre 1802, morto a Torino il 29 ottobre 1857. Laureatosi in giurisprudenza a Torino, nel 1827 iniziò la sua carriera nei pubblici impieghi e due anni dopo passò nella magistratura.
Il 26 settembre 1840 fu nominato primo ufficiale della Grande Cancelleria per gli affari ecclesiastici, e il 30 ottobre 1847, avendo Carlo Alberto creato il magistrato di cassazione, il S. fu chiamato a farne parte. Rese eminenti servigi nei primi mesi del governo costituzionale, quando si trattò di promuovere lo svolgimento pratico dei principî sanzionati e promulgati dallo statuto. Nel settembre del 1849 il d'Azeglio spedì il S. a Portici col mandato di sollecitare che agli antecedenti concordati tra la Santa Sede e la Casa di Savoia si apportassero le modificazioni rese necessarie dai mutati ordini governativi, ma la missione dell'eminente giurista naufragò come tutte quelle degli altri inviati sardi presso la corte pontificia. Tornato a Torino dopo due mesi di inutili negoziati, il S. fu nominato guardasigilli il 18 dicembre 1849 e il giorno successivo senatore del regno. Il 25 febbraio 1850 presentò alla Camera tre progetti di legge, il primo sull'abolizione del foro e delle immunità ecclesiastiche, il secondo per cui rimaneva interdetto alle manimorte laicali ed ecclesiastiche acquistare beni stabili per donazione tra vivi o per testamento senz'averne facoltà dal re, previo avviso del Consiglio di stato; infine, il terzo per l'abolizione delle penalità sull'inosservanza di alcune feste. Approvate a grande maggioranza dalla Camera dei deputati, e dopo vivi contrasti dal Senato, quelle leggi furono sanzionate dal re il 9 aprile. Nell'aprile del 1851 il S. si dimise da ministro, e fu nominato secondo presidente della Corte di cassazione.
Bibl.: V. i giornali piemontesi del 1850, specialmente l'Opinione, il Risorgimento e la Concordia, per le discussioni delle leggi che vanno col nome dell'autore; N. Bianchi, Storia della diplomazia europea in Italia, VI, Torino 1869; G. Massari, Uomini di destra, Bari 1934.