Siccardi, Giuseppe
Giurista e uomo politico (Verzuolo, Cuneo, 1802 - Torino 1857). Laureatosi in giurisprudenza a Torino, nel 1829 iniziò la sua carriera in magistratura. Nel 1840 fu nominato primo ufficiale della Grande cancelleria per gli affari ecclesiastici e nel 1847 entrò a far parte della Corte di cassazione appena istituita. Nel 1849, su proposta di Cavour, divenne nel governo d’Azeglio ministro della Giustizia e degli affari ecclesiastici e subito dopo fu nominato senatore. Il 25 febbraio 1850 presentò alla Camera un progetto di legge che riordinava i rapporti tra Stato e Chiesa e prevedeva: l’abolizione del foro e delle immunità ecclesiastiche, l’obbligo dell’autorizzazione governativa per l’acquisto e per l’accettazione di eredità e donazioni di beni stabili da parte di enti morali laici ed ecclesiastici, l’abolizione di alcune feste religiose. Il progetto venne diviso dalla Camera in tre leggi, che presero il nome di leggi Siccardi e che furono approvate dal Parlamento in quello stesso anno.