VACCA, Giuseppe
Nato a Napoli il 6 luglio 1808; ivi morto il 6 agosto 1876. Il padre, Emanuele era stato tra i patrioti napoletani del 1799. Entrato nella magistratura nel 1828, nel 1848 era già procuratore generale della gran corte criminale di Napoli. Nello stesso anno, fu sottosegretario di stato al Ministero dell'interno, e, poi, a quello della giustizia, col ministero Troya. In quell'anno, redasse la famosa protesta del ministero al re Ferdinando II di Borbone. Nel 1850, fu imprigionato e fu liberato sul finire dello stesso anno, ma esiliato in Toscana. Nel 1859, però, il pericolante governo delle Due Sicilie lo richiamò e lo nominò ministro della Giustizia, ma il V. non accettò la carica. Segretario generale del Comitato d'azione meridionale, propugnò l'entrata di Giuseppe Garibaldi a Napoli, e fece parte della commissione di notabili napoletani, che si recò a Grottammare, a rendere omaggio a Vittorio Emanuele II. Fu quindi procuratore generale presso la Corte di cassazione di Napoli; e, nel 1861, fu nominato senatore. Nel 1864, entrò a far parte del ministero Lamarmora, quale ministro di Grazia e Giustizia, succedendo in tale carica a Giuseppe Pisanelli. Questi aveva già formulato un progetto di codice civile. Spettava però al V. il compito di dare forma ed assetto definitivi al codice civile e al codice di procedura civile del Regno d'Italia, che entrarono in vigore il 1° gennaio 1866. Il V. fu poi nominato vicepresidente del Senato.
Scrisse varie monografie, sulla situazione d'Italia e la spedizione di Garibaldi (1860), sulla vita di Napoli (1861), sul nuovo codice civile, sul Congresso di Parigi (1876), ecc.; e Le mie prigioni (Napoli 1911).