Pittore e architetto (Aquila 1542 - Napoli 1596). Allievo di P. Cesura, seguì il maestro a Roma dove dipinse la pala dell'Ascensione (1570) per S. Spirito in Sassia. In Spagna (1572-80), entrò nella Compagnia di Gesù per la quale, anche dopo il suo ritorno in Italia, prestò i suoi servizî come pittore e, soprattutto, come architetto. A Roma lavorò al Collegio Romano (in particolare, è attribuito a V. il cortile); nella chiesa del Gesù diresse i lavori della capp. della Madonna della Strada, collaborò (1584-85) con S. Pulzone alla decorazione di questa cappella e poi con G. Celio a quella della Passione. Contemporaneamente diede i disegni per il collegio dei gesuiti a Napoli, dove, dal 1584, lavorò al Gesù Nuovo (costruito sul luogo del quattrocentesco palazzo dei Sanseverino, V. ne mantenne parte della facciata per il fronte della chiesa). Diede i disegni anche per le chiese dei gesuiti a Monaco di Baviera (S. Michele, 1583) e a Genova (1589), oltre che per numerosi edifici non realizzati. La sua pittura, ricca di suggestioni michelangiolesche, di riferimenti a Sebastiano del Piombo e P. Tibaldi, come la sua architettura che sviluppa in modo monumentale la spazialità del Vignola, è espressione significativa della Controriforma.