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ZANOIA, Giuseppe

di Guido Mazzoni - Enciclopedia Italiana (1937)
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ZANOIA, Giuseppe

Guido Mazzoni

Architetto e poeta, nato a Genova l'11 gennaio 1752, morto a Omegna (Novara) il 18 ottobre 1817. Educato in Milano come ecclesiastico, giunse a esservi canonico della cattedrale, della quale fu anche architetto; e fu pure professore e segretario nell'Accademia di belle arti.

Nel 1802 un suo sermone, Sulle pie disposizioni testamentarie, corse manoscritto e fu tanto ammirato che lo attribuirono al Parini; e come di questo fu accolto dal Reina nelle Opere del grande poeta: ne sospettò il Monti per sottili osservazioni tecniche, e quegli endecasillabi se li riprese lo Z. nella stampa dei suoi Sermoni (Milano 1809). La materia della satira vi è coraggiosamente trattata con animo cristiano; e ciò lo mise in luce come liberale. Gli altri due sermoni, anch'essi in endecasillabi sciolti, sono diretti, l'uno contro il poeta stesso che da vecchio si metteva a far versi, e l'altro contro la mala educazione, e, peggio, contro chi sfrutta, senza alcuno scrupolo, i proprî figliuoli. Forte e concettoso lo stile, anche se non manchino asprezze e oscurità; si rammenti, per questo aspetto, che allora il Monti traduceva Persio, di cui lo Z. cercò di conciliare la maniera con quella pariniana. Fu buon oratore sacro e profano; e tentò la commedia (Il ravvedimento, I matrimonii ragionevoli), seguendo con intenzione morale gli esempî goldoniani.

Bibl.: R. Barbieri-Baroni, I "Sermoni" di G. Z., in Giorn. stor. d. lett. ital., LXXXV (1925), p. 308 segg.; A. Serena, Il Sermone dello Z. sulle pie disposizioni testamentarie, Treviso 1913; G. Natali, Il Settecento, Milano 1929, e G. Mazzoni, L'Ottocento, 2ª ed., Milano 1934, i quali dànno bibliografia particolareggiata. Nella raccolta dei Satirici italiani (Torino 1854), fu attribuito allo Z. un sermone, La visione di Parini, diretto a Sofronio (Giampiero Arese, discepolo del Parini e amico del Manzoni), che invece è di G. Torti.

Vedi anche
Luigi Cagnòla Cagnòla, Luigi. - Architetto (Milano 1762 - Inverigo 1833), uno dei maggiori rappresentanti del gusto neoclassico a Milano. Si accostò all'architettura come dilettante, rilevando a Roma gli antichi monumenti e studiando a Venezia il Palladio. A Milano ottenne importanti incarichi pubblici collaborando, ... Carlo Amati Architetto e scrittore d'arte (Monza 1776 - Milano 1852). Studiò con L. Pollak e G. Albertolli a Brera, dove fu poi (dal 1798) professore. Collaborò al completamento della facciata del duomo di Milano (1807-13). La sua opera principale, ispirata al Pantheon e al Palladio, la chiesa di S. Carlo a Milano ... Antolini, Giovanni Antonio Architetto e scrittore d'arte (Castel Bolognese 1756 - Bologna 1841). Prof. di architettura civile e militare all'univ. di Bologna (1803-15) e quindi di architettura all'Accademia di Brera a Milano; autore di grandiosi progetti di carattere neoclassico, rimasti ineseguiti, come quello per il Foro Bonaparte ... Canònica, Luigi Canònica, Luigi. - Architetto (Tesserete, Canton Ticino, 1762 - Milano 1844). Allievo e (dal 1798) successore di G. Piermarini nell'accademia di Milano. Collaborò agli apparati trionfali per l'incoronazione di Napoleone, dal quale ebbe il titolo di soprintendente alle fabbriche nazionali e di architetto ...
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    Architetto e scrittore (Genova 1747 - Omegna 1817), esponente del neoclassicismo. A Milano fu canonico di S. Ambrogio, prof. (dal 1805) all'accademia di Brera e, dal 1806, architetto della fabbrica del Duomo. Costruì a Milano la Porta Nuova (1810-13), altari in varie chiese, ecc.; la sala delle Colonne ...
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