Leone, Giusi
Italia • Torino, 21 dicembre 1934 • Specialità: Velocità
È a tutt'oggi la più forte velocista che l'atletica italiana abbia mai avuto, l'unica a essere salita su un podio delle Olimpiadi o dei Campionati Mondiali. Timida, ma di forte temperamento agonistico, sfruttò, come il suo concittadino Berruti, soprattutto il talento. Cominciò a praticare atletica all'inizio degli anni Cinquanta, dopo aver rinunciato a diventare una ballerina di danza classica. Provò l'alto, poi si dedicò alla velocità. Nel 1952 conquistò, con 12″ nei 100 m, il suo primo record italiano. Al termine della carriera, avvenuta alla fine del 1960, aveva ottenuto sette primati sui 100 m (l'ultimo, 11,4″, fu anche primato europeo) e ben dodici sui 200 m. A 18 anni, nel 1952, partecipò ai Giochi di Helsinki (eliminata nei quarti), quattro anni dopo, a Melbourne, si piazzò quinta nella finale dei 100 m e infine nel 1960 a Roma conquistò la medaglia di bronzo, sempre sui 100 m, nella gara vinta da Wilma Rudolph. Nella stessa Olimpiade fu anche finalista dei 200 m. Dopo i Giochi lasciò l'atletica, si sposò con il quattrocentometrista Mario Paoletti e continuò a vivere a Torino, dove per lungo tempo si occupò dell'attività ricreativa dei dipendenti della FIAT.