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BELLAVITIS, Giusto

di Nicola Virgopia - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 7 (1970)
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BELLAVITIS, Giusto

Nicola Virgopia

Nacque il 22 nov. 1803 a Bassano (Vicenza) dal conte Ernesto e da Giovanna Navarini.Ricevette la prima istruzione dal padre, funzionario nel municipio di Bassano, dove egli ebbe poi dal 1823 un impiego. Poté contemporaneamente dedicarsi agli studi matematici, e nel 1836 la pubblicazione di un suo lavoro, in cui erano messi in evidenza alcuni errori riscontrati nel trattato di meccanica del Venturoli, lo segnalò nel campo degli studi.

Nel 1840 fu nominato membro pensionato dell'Istituto veneto di scienze lettere ed arti, nel 1843 professore di matematica e meccanica elementare nel liceo di Vicenza, nel 1845 divenne professore di geometria descrittiva all'università di Padova. Nel 1867 ebbe la cattedra d'algebra complementare che tenne sino alla morte, avvenuta a Padova il 9 nov. 1880. Il 4 maggio del 1879 il B. era stato nominato socio dell'Accademia nazionale deiLincei.

Uomo di pronto ingegno e di vasta cultui a, il B. scrisse su argomenti relativi a diversi rami della matematica. L'opera che lo rese famoso fu il Calcolo delle equipollenze (1835), in cui egli realizzò il grande sogno di Carnot, che nella sua Géometrie de position (1803)aveva messo in evidenza l'importanza di introdurre in geometria un algoritmo capace di rappresentare contemporaneamente sia la grandezza sia la posizione delle diverse parti di una figura geometrica, e tale che, senza ricorrere a considerazioni geometriche speciali, potesse condurre ai risultati cercati mediante l'applicazione di un ristretto numero di leggi generali. Col calcolo delle equipollenze il B. raggiunse ampiamente lo scopo dando un metodo che presenta diversi vantaggi: a ogni proprietà dei punti di una retta ne corrisponde una dei punti di un piano; le soluzioni grafiche dei problemi sono raggiunte più direttamente senza fare appello a combinazioni di teoremi; la teoria delle curve, sbarazzata da ogni particolare sistema di coordinate, conduce a formule più semplici e più generali, mentre le affinità delle curve vengono espresse senza riferimento ad elementi arbitrari; la teoria degli immaginari appare in veste nuova e viene giustificata l'algebra di Cayley. Il metodo delle equipofienze, essendo un metodo puramente geometrico, èsenz'altro uno dei mezzi più semplici e immediati per rappresentare le relazioni di grandezza e di posizione e il B. diede, in forma breve ed elegante, soluzione a svariatissimi problemi. Tale metodo, però, non poté essere applicato a figure dello spazio a tre dimensioni: occorreva escogitare un algoritmo che, come quello delle equipollenze in un piano, avesse significato geometrico. Il B. non riuscì e il problema fu risolto solo mediante il metodo dei quaternioni di W. R. Hamilton. Del metodo di Hamilton il B. diede una accurata esposizione cercando di collegarlo con quello suo delle equipollenze; ne fece delle applicazioni al triangolo sferico, alla composizione dei moti rotatori coi moti progressivi, al prodotto geometrico dei lati di un pentagono gobbo iscritto in una sfera, al teorema che le altezze di un tetraedro sono quattro generatrici di una iperboloide.

Il metodo delle equipollenze, tradotto anche in francese da M. Laisant, non trovò però gran favore tra i matematici, a causa forse della poca simmetria dei calcoli e dell'esistenza di altri due metodi, sorti nella stessa epoca, e cioè il calcolo baricentrico di Mobius e il già citato metodo dei quaternioni di Hamilton.

Altri campi di ricerca del B. riguardano: il calcolo differenziale; la determinazione delle aree dei poligoni e dei volumi dei poliedri in funzione delle distanze dei loro vertici, le cui formule furono ritrovate dallo Standt nel 1842; la teoria delle funzioni inverse; la classificazione delle curve di terzo e quarto ordine; la risoluzione delle equazioni numeriche; la partizione dei numeri; l'analisi indeterminata; le sostituzioni lineari; i numeri bernoulliani.; uno studio sulle serie infinite relative ai fattorali e agli integrali euleriani; le sostituzioni lineari del Salmon; ecc. La maggior parte dei suoi lavori è pubblicata negli Atti e mem. d. R. Istituto veneto di scienze, lettere ed arti, negli Annali di Tortolini e negli Atti d. Accademia nazionale dei Lincei.

Tra le sue opere, oltre centoquaranta, particolarmente importanti sono: Saggio di geometria derivata, in Nuovi saggi d. imperiale regia Accad. di scienze lettere ed arti in Padova, IV(1838), pp. 243-288; Sul più facile modo di trovare le radici reali delle equazioni algebriche e sopra un nuovo metodo per la determinazione delle radici immaginarie, in Mem. d. Istituto veneto di scienze..., III (1847), pp. 109-220; Lezioni di geometria descrittiva con note contenenti i principi di geometria superiore ossia di derivazione, e parecchie regole per la misura delle aree e dei volumi, Padova 1851; Classificazione delle curve della terza classe, in Atti d. Ist. veneto di scienze..., s. 2, IV(1853), pp. 234-40; Sulla classificazione delle curve del terzo ordine, in Mem. d. Soc. ital. d. scienze, arti e fisica di Modena, XXXV, 2(1855), pp. 1-50; Sulla derivazione delle curve, in Annali di scienze matematiche e fisiche Tortolini, III (1852), pp. 508-16; Sulla risoluzione numerica delle equazioni, in Mem. d. Ist. veneto di scienze..., VI(1856), pp. 357-413; Calcolo dei quaternioni dell'Hamilton e sue relazioni col metodo delle equipollenze, in Atti d. Ist. veneto di scienze..., s. 3, III (1856-57), pp. 334-342; Esposizione dei nuovi metodi di geometria analitica, in Mem. d. Ist. veneto di scienze..., VIII(1859), pp. 241-390; Determinazione numerica delle radici immaginarie delle equazioni algebriche, ibid., XI(1862), pp. 461-93; Lezioni di gnomonica, Padova 1869; Sulle origini del metodo delle equipollenze, in Mem. d. Ist. veneto di scienze..., XIX(1876), pp. 449-91.

Bibl.: D. Turazza, Commemorazione di G. B., in Mem. del R. Ist. veneto di scienze, lettere ed arti, s. 5, VIII(1881), p. 295.

Vedi anche
Serafino Raffaele Minich Minich ‹mìnič›, Serafino Raffaele. - Matematico (Venezia 1808 - Padova 1883), di famiglia dalmata, prof. (dal 1842) all'univ. di Padova. Lasciò gran numero di lavori su questioni di analisi, di geometria differenziale e di meccanica razionale. Socio corrispondente dei Lincei (1851). Angelo Genòcchi Genòcchi, Angelo. - Matematico, giurista e patriota (Piacenza 1817 - Torino 1889). Prof. di diritto romano a Piacenza, fu costretto a emigrare a Torino, avendo partecipato ai moti rivoluzionarî degli anni 1848-49. Si dedicò alla matematica e divenne nel 1857 prof. di geometria e analisi nell'univ. di ... Padova Comune del Veneto (92,8 km2 con 210.173 ab. nel 2008), capoluogo di provincia. ● Si estende a O della Laguna veneta, a 12 m s.l.m., sul fiume Bacchiglione. È centro di antica origine, vivace per traffici e attività agricole, sia per la sua posizione tra il Brenta e il Bacchiglione, sia per la vicinanza ... Venezia Comune del Veneto (415,9 km2 con 268.993 ab. nel 2008, detti Veneziani), capoluogo di regione e di provincia. L’insediamento storico della città, posta al centro dell’omonima laguna, è tradizionalmente suddiviso in sei ‘sestieri’ (Cannaregio, Castello, Dorsoduro, San Marco, San Polo e Santa Croce) e ...
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  • BIOGRAFIE in Matematica
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  • ACCADEMIA NAZIONALE DEI LINCEI
  • ANALISI INDETERMINATA
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  • GEOMETRIA ANALITICA
Altri risultati per BELLAVITIS, Giusto
  • Bellavìtis, Giusto
    Enciclopedia on line
    Matematico (Bassano del Grappa 1803 - Padova 1880), impiegato municipale, nel 1845 divenne ordinario di geometria descrittiva nell'univ. di Padova: ebbe allora la laurea ad honorem in matematica. I suoi più importanti lavori sono relativi a un calcolo geometrico, che egli chiamò calcolo delle equipollenze, ...
  • BELLAVITIS, Giusto, conte
    Enciclopedia Italiana (1930)
    Matematico, nato a Bassano il 22 novembre 1803, ivi morto il 6 novembre 1880. Di povera condizione, cominciò gli studî copiando i libri che non poteva comperare. Fino a quarant'anni fu impiegato municipale; fu nominato professore di matematica al Liceo di Vicenza nel 1843. Nel 1845 fu nominato professore ...
Vocabolario
giusto¹
giusto1 giusto1 agg. [lat. iūstus, der. di ius iuris «diritto»]. – 1. a. Di persona, che osserva i principî della giustizia, che opera e giudica secondo giustizia: uomo g.; giudice g. con tutti; fam., siamo giusti!, invitando altri e sé...
giusta
giusta (ant. e region. giusto) prep. [dal lat. iuxta]. – 1. Vicino, presso; con questo sign. è ant., tranne che come primo elemento in alcuni agg. composti della terminologia medica (per es., giustacardiale, giustapilorico), nei quali però...
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