GIUTURNA (Iuturna)
Una delle divinità latine delle fonti e sorgenti, il cui culto si era fissato, già in tempo molto antico, a una sorgente nel territorio di Lavinio e fu poi trasferito in Roma, ov'ebbe sede presso il Lacus Iuturnae, nel Foro, in vicinanza del tempio di Vesta. Di G. erano devoti in special modo gli operai addetti a lavori idraulici, a cura dei quali si celebrava, l'11 gennaio, la festa anniversaria della dedicazione del tempio che Q. Lutazio Catulo aveva votato ed eretto alla dea nel Campo di Marte. All'acqua del lacus si attribuiva anche un'efficacia salutifera; e, a questo scopo, erano adibiti appositi locali intorno al laghetto. A G. si sacrificava anche, probabilmente, allato a Vulcano e alle ninfe, in occasione dell'annua supplicazione del 23 agosto agli dei e alle dee, di cui s'invocava l'aiuto contro gl'incendî. Nella elaborazione poetica, Giuturna apparisce come sorella di Turno (Virgilio) e Ovidio narrava di suoi amori con Giove, mentre tardi mitografi la facevano moglie di Giano e madre di Fonto.
Bibl.: L. Preller e H. Jordan, Römische Mythologie, 3ª ed., II, Berlino 1883, p. 120 segg.; G. Wissowa, in Roscher, Lexicon der griech. und röm. Mythologie, II, p. 762 segg.; G. Wissowa, Religion und Kultus der Römer, 2ª ed., Monaco 1912, p. 222 seg.; G. Boni, in Notizie degli scavi, 1901, p. 41 segg.