DANIČIĆ, Gjuro
Filologo serbo, nato il 4 aprile 1825 a Novi Sad e morto il 17 novembre 1882. Svolse la sua feconda attività parte a Belgrado, ove, negli anni 1859-1865 e 1873-1877, insegnò la lingua serba alla Scuola superiore, parte a Zagabria che lo ebbe segretario dell'Accademia iugoslava e primo redattore del grande dizionario della lingua croata e serba. Con la sua buona preparazione scientifica, ma più ancora con la coscienziosità meticolosa del suo temperamento e la sua passione per gli studî grammaticali il D. integrò e completò l'opera del suo maestro Vuk Karadžić, e divenne il vero fondatore della filologia serba. Per quanto in un primo tempo sostenesse l'esistenza di numerose differenze tra la lingua serba e quella croata, pure la sorte riservò a lui di consacrare, con la sua dottrina e il suo esempio, l'identità tra le due lingue.
La sua vasta attività può essere divisa in tre gruppi, strettamente connessi l'uno con l'altro: studî grammaticali e linguistici; edizioni di testi antichi; traduzioni. Anche quest'ultimo aspetto della sua operosità è tutt'altro che privo d'importanza, ove si pensi che insieme con Vuk (traduttore del Nuovo Testamento) il D. pubblicò la prima completa versione serbo-croata della Bibbia (1868). Le sue edizioni riguardano soprattutto testi antichi serbo-chiesastici. Molto più importanti sono gli studî numerosi coi quali, fondandosi un po' troppo esclusivamente sul materiale lessicografico e sul linguaggio di Vuk, e sia pure talvolta con criterî antiquati già ai suoi tempi, egli cercò di fissare le norme sintattiche della lingua serba, le sue basi morfologiche e l'aspetto particolare del suo accento. Degno coronamento della sua opera è il suo lessico del serbo medievale (voll. 3,1863-64) e il suo lavoro intorno al dizionario dell'Accademia iugoslava (Prospetto, 1878, I vol. 1880-82).
Bibl.: Miscellanea Daničić (in serbo), Belgrado 1925, con un elenco completo delle sue opere.