glaciazioni
La Terra al tempo dei ghiacci
Più volte nel corso della storia del Pianeta i ghiacci hanno ricoperto vasti territori continentali. In quei periodi, il clima freddo esteso a latitudini inferiori alle odierne ha condizionato la distribuzione della vita animale e vegetale e ha caratterizzato le forme dei rilievi attraverso l'azione erosiva dei ghiacciai
Le variazioni del clima sono un tema di grande attualità. Senza dubbio l'interesse è centrato su quelle che fanno risalire il riscaldamento della superficie terrestre alle attività umane. Tuttavia, dal punto di vista della dinamica delle variazioni climatiche naturali, stiamo oggi vivendo un periodo interglaciale, cioè un periodo intermedio tra due epoche glaciali: l'ultima ‒ detta würmiana ‒, conclusasi circa 10.000 anni fa, e quella che molto probabilmente verrà in un prossimo futuro.
Questa alternanza climatica non è una rarità. Intervalli di tempo durante i quali si sono verificate espansioni considerevoli delle masse glaciali si sono ripetutamente alternati ad altrettanti periodi caratterizzati dal ritiro dei ghiacci. Ne sono prova le testimonianze fossili che attestano migrazioni di fauna e flora a seguito delle variazioni di temperatura ‒ per esempio, la presenza di mammuth in Italia nell'ultimo periodo glaciale ‒ e soprattutto gli effetti dell'azione dei ghiacciai del passato sui rilievi. I mutamenti del paesaggio causati dal passaggio dalla fase glaciale a quella interglaciale sono notevoli. Non è soltanto l'estensione della copertura glaciale a risentirne, ma anche il livello medio dei mari: ci sono variazioni di decine di metri tra i minimi dei periodi freddi ‒ in cui l'acqua oceanica è intrappolata nei ghiacciai ed emergono aree prima sommerse ‒ e i massimi dei periodi caldi.
Lo studio delle glaciazioni risale all'inizio del Novecento, quando fu possibile confermare alcuni dati teorici esaminando i materiali rocciosi lasciati sul posto durante le fasi di ritiro dei ghiacciai in varie località della Baviera. Fu così ricostruita la cronologia delle più recenti glaciazioni e si vide che era confrontabile con quella ricavata secondo calcoli astronomici.
Il fattore primario all'origine delle glaciazioni è la diminuzione, per un lungo periodo, della radiazione solare estiva che giunge sulla superficie terrestre. Milankovič ebbe il merito di essere il primo scienziato a rintracciare le cause di questa condizione. Egli le individuò correttamente in tre moti ciclici e millenari che coinvolgono la Terra nel suo movimento planetario complessivo. In base a questi moti si verifica periodicamente una stagione estiva più fresca di qualche grado centigrado, circostanza che determina, anno dopo anno, l'accumulo dei ghiacci. Questo fenomeno avviene secondo un andamento ciclico, previsto da Milankovič nelle celebri curve che prendono il suo nome. Ma le cause astronomiche non sono le uniche a influire sullo sviluppo dei periodi glaciali e interglaciali. Altri fattori contribuiscono probabilmente in modo significativo: per esempio, la distribuzione delle terre emerse, che consente la raccolta delle masse nevose e condiziona le grandi correnti oceaniche.
Le ricerche per conoscere meglio le glaciazioni si avvalgono di metodi e procedure tecnologicamente avanzati. Oramai si possono calcolare anche le temperature dei ghiacci del passato attraverso l'analisi di alcune caratteristiche degli atomi di idrogeno e di ossigeno di campioni prelevati in profondità nelle calotte polari.
Il periodo tra il 1550 e il 1850 fu caratterizzato da un clima insolitamente freddo. Vari artisti immortalarono gli effetti di questa inaspettata variazione climatica. Il fenomeno fu probabilmente causato da una piccola riduzione dell'attività elettromagnetica del Sole. Queste oscillazioni climatiche, anche se non sono confrontabili con le glaciazioni, dimostrano che il clima del Pianeta è un equilibrio risultante dall'interazione di varie componenti.