CAMBON, Glauco
Figlio di Luigi, avvocato e deputato, ed Elisa Tagliapietra, che aveva uno dei salotti più illustri della città, nacque a Trieste il 13 ag. 1875. Intraprese gli studi artistici mentre frequentava il liceo classico, presto abbandonato. Risulta iscritto nel 1892 all'Accademia di Monaco di Baviera presso la quale, dopo pochi mesi di frequenza, con il dipinto La Musica ottenne (gennaio 1893) la menzione d'onore nel concorso di composizione a soggetto dato. Rimpatriò nel 1895 e nel 1897 partecipò alla seconda Esposizione internazionale di Venezia (in seguito, fino al 1924, vi avrebbe partecipato altre otto volte: cfr. i cataloghi del 1907, 1909, 1910, 1912, 1914, 1920, 1922, 1924). Ottenuto il "pensionato romano" (Fondaz. Rittmeyer) nel 1900, si trattenne cinque anni nella capitale. Seguì quindi il lungo periodo triestino, particolarmente felice; i suoi interessi si allargarono allora al campo della cartellonistica pubblicitaria. Allo scoppio della guerra riparò a Milano dove, dopo l'incontro e il matrimonio con la pittrice Gilda Pansiotti, fissò stabilmente la residenza. Morì improvvisamente il 7 marzo 1930 a Biella, dove si era recato per eseguire un ritratto.
Il C. si affermò senza difficoltà, al di fuori del ristretto ambito locale, in Italia e all'estero (partecipò anche all'Internazionale di San Francisco nel 1915). Riuscì a mantenere intatto il suo prestigio anche negli anni della contestazione avanguardistica, pur avendo rinunciato a qualsiasi tentativo di aggiornamento. Stimolato dal successo dei suoi "idoli" giovanili, i pittori concittadini U. Veruda e A. Rietti (dalla ritrattistica del Rietti derivò, per es., la predilezione per il pastello), si era nella loro scia accostato alle manifestazioni del secessionismo monacense e aveva tratto dal Böcklin, nella moderata adesione alla sua visione simbolistica, ilvigoroso e folto colorismo. Lo studio dei preraffaelliti gli avrebbe, d'altra parte, consentito di precisare più puntualmente il carattere decorativo fondamentale delle sue opere mature, non esenti - anche per il non trascurabile influsso, durante il soggiorno romano, di G. A. Sartorio e della sua cerchia - da effetti edonistici.
Nella sua ampia produzione sono in maggior numero i ritratti, generalmente tipizzanti, tra i quali eccelle il Ferruccio Benini nel "Don Marzio maldicente a la bottega di caffè"(Trieste, Civico Museo Revoltella), trionfatore alla Biennale veneziana del 1910 (v. V. Pica, in Emporium, XXXIII [1910], pp. 333 s.; E. Cozzani, in Vita d'arte, V [1910], p. 228); mentre non sarà forse facile riconoscere analoghi pregi espressivi nella sfilata delle bellezze d'epoca esibite sotto titoli quali L'anima e la nuvola o Sorriso azzurro e oro. Vengono quindi le composizioni mitologiche o allegoriche su grandi pannelli (Amor renovator vitae, 1912, Trieste, Cassa di risparmio) e le vedute, nelle quali emerge la scenografica Trieste notturna (1909, Udine, Galleria d'arte antica e moderna; esposto alla VIII Espos. internaz. di Venezia: cfr. E. Cozzani, in Vita d'arte, III[1909], p. 252 e ill. p. 253), testimonianza forse impareggiabile della maturità artistica del C. e opera degna di competere con le più significative del Liberty internazionale. Sono da considerarsi a parte, con ogni riguardo, i manifesti del periodo triestino, dove il C. lasciò scorrere più liberamente la sua facile vena garbatamente caricaturale, in tutto consona, si direbbe, con la frizzante mondanità della belle époque (alcuni originali si trovano presso l'archivio della tipografia Modiano a Trieste e nella raccolta Salce a Treviso).
Fonti e Bibl.: Necr., in Corriere della sera, 8 marzo 1930, e Piccolo di Trieste, 8-9 marzo 1930, G. Marangoni, G. C., in Roma letteraria, genn. 1913; S. Sibilia, Pittori e scultori di Trieste, Milano 1922, pp. 57-63; A. Lancellotti, Le Biennali veneziane dell'anteguerra, Alessandria 1926, pp. 15, 119, 163 s., 211; S. Benco, G. C., in Catal. della IV Espos. d'arte del Sindac. region. fascista delle arti della Venezia Giulia, Trieste 15-20 sett. 1930, Trieste 1930, G. Cambon jr., Ilpittore C. a Pusiano, in Alta Brianza, strenna 1953, pp. 25-27; F. Firmiani-S. Molesi, Catal. della Gall. d'arte moderna del Civico Museo Revoltella, Trieste 1970, pp. 34 s.; S. Molesi, G. C., in Cinquant'anni d'arte a Trieste (catal. in preparazione); H. Vollmer, Künstlerlexikon des XX. Jahrh.s, I, pp. 376 s.; A. M. Comanducci, Diz. ill. dei pittori... italiani moderni e contemporanei, I, Milano 1970, p. 506.