(Gengangere, "I morti che tornano") Titolo col quale è noto in Italia il dramma (1881) del drammaturgo norvegese H. Ibsen (1828-1906). Al suo apparire l'opera, che, influenzata dal positivismo e dal naturalismo francese, scavava nei segreti scabrosi della società borghese, suscitò scandalo e violenti dissensi.
Elena maschera al mondo e al figlio Osvaldo le dissolutezze del marito, il tenente Alving, da lei sposato senza amore, finché, quando Osvaldo si innamora della cameriera Regina, è costretta a rivelargli che la giovane è figlia di Alving e che la malattia che lo mina e lo porterà alla demenza è la sifilide, trasmessagli dal padre. Elena promette al figlio che, se impazzirà, lo ucciderà con una dose mortale di morfina.