Gloria
Una delle due formule dossologiche in onore di Dio, in uso sin dai primi secoli della cristianità: il Gloria Patri recitato alla fine dei salmi dal sec. IV, il Gloria in excelsis Deo sin dall'epoca romana introdotto nella liturgia della messa. Quest'ultima dossologia è tratta, nel testo della Vulgata di s. Girolamo " Gloria in excelsis Deo, et in terra pax hominibus bonae voluntatis " (le edizioni moderne leggono invece " Gloria in altissimis Deo ", ecc.), dall'episodio di Luc. 2, 14 sul canto degli angeli alla nascita di Cristo.
D. cita il passo evangelico in Pg XX 136 ‛ Gloria in excelsis ' tutti ‛ Deo ' / dicean, allorché, dopo che la montagna del Purgatorio viene scossa dal forte terremoto (vv. 127-128), da tutte parti si leva un grido da parte delle anime penitenti. Il motivo del canto degli spiriti viene spiegato da Stazio (XXI 37 ss.): il Gloria è cantato per celebrare l'ascesa in cielo di un'anima che ha terminato il periodo di purgazione.