gluten free
loc. s.le m. e agg.le inv. Privo di glutine.
• [tit.] Impazza il «gluten free» e l’Ue declassa i celiaci / In Italia 135mila malati [testo] […] «La celiachia non è una moda ma una vera malattia autoimmune, con precisi criteri diagnostici», dichiara Elisabetta Tosi, presidente Aic. «Per di più, questo ritenere la sensibilità al glutine una sorta di “patologia di massa” spinge anche molti ristoratori a improvvisarsi cuochi “gluten free”, senza le necessarie conoscenze». (Sicilia, 17 giugno 2013, p. 9, Salute) • Il risultato ottenuto è la prima farina di frumento senza glutine, che viene analizzata e garantita senza glutine prima di essere utilizzata per la produzione del pane finale. Solo una volta superati tutti i test viene trasferita in un’altra parte dello stabilimento (totalmente gluten free), e lavorata insieme ad altri ingredienti per ottenere il pane. (Gabriella Di Bernardo, Giornale, 23 maggio 2015, p. 24, Style Week) • Gluten free: privi di glutine. È l’ultima frontiera del business alimentare. Necessità o moda? Essenziali per chi soffre di celiachia, i cibi e le diete senza glutine non forniscono alcun vantaggio particolare alle persone sane. In questo caso «fanno bene» e portano vantaggi (economici, dato il loro elevato costo) solo a chi li produce. (Vittorio A. Sironi, Avvenire, 26 aprile 2016, p. 1, Prima pagina).
- Espressione inglese composta dal s. gluten ‘glutine’ e dall’agg. free ‘privo, senza’.
- Già attestato nella Repubblica del 14 giugno 1998, Roma, p. XIII (Romana Liuzzo).
> glutine free, senza glutine.