• Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X

DOMIZIO Calvino, Gneo

di Francesco Arnaldi - Enciclopedia Italiana (1932)
  • Condividi

DOMIZIO Calvino, Gneo

Francesco Arnaldi

Tribuno della plebe nel 59 a. C., sostenne energicamente il console M. Calpurnio Bibulo contro Cesare. Pretore del 56, forse presiedette il tribunale che doveva giudicare Celio. Nel 54 pose la sua candidatura al consolato, e insieme con uno dei concorrenti, C. Memmio, strinse con i consoli in carica, Appio Claudio Pulcro e L. Domizio Enobarbo, un vero e proprio contratto, svelato poco dopo dallo stesso Memmio, col quale si assicuravano ai consoli, in caso di riuscita, o 40 milioni di sesterzî o, con un atto di notorietà relativo a decisioni in realtà mai prese, le provincie che essi desideravano.

Le elezioni nel 54 non poterono aver luogo, per una serie di complicazioni politiche e giudiziarie, ma nella seconda metà del 53 con l'aiuto di Pompeo D. fu eletto console. Si deve all'iniziativa sua e del collega M. Valerio Messalla la deliberazione del Senato, per cui i magistrati uscenti non avrebbero potuto assumere il governo di una provincia prima di un periodo di cinque anni. Il saggio provvedimento, che avrebbe dovuto porre riparo alla violenza della lotta elettorale, giunta quell'anno al culmine con le candidature consolari di T. Annio Milone, C. Cecilio Metello Scipione, T. Plauzio e quella pretoria di Clodio, fu ripreso e applicato più tardi da Pompeo. Passato dalla parte di Cesare, D. ebbe nel 48 il comando di un corpo di truppe, che in Macedonia doveva tagliare la strada a Metello Scipione di ritorno dall'Asia. Quando Pompeo e Cesare abbandonarono Durazzo, D., preso per un momento in mezzo agli eserciti di Pompeo e di Metello, con un'abile manovra riuscì a riprender contatto con Cesare. Preposto al governo dell'Asia Minore, e costretto a mandare due delle sue tre legioni ad Alessandria, fu in un primo momento sconfitto da Farnace, ma dopo la vittoria di Cesare costrinse alla resa il re rifugiatosi a Sinope. Partecipò alla battaglia di Tapso, e dopo la vittoria ebbe l'incarico di conquistare Tisdra. Destinato alla carica di magister equitum per il 43, non poté coprirla in seguito alla morte del dittatore. Nel 42 la flotta, con cui conduceva dall'Italia rinforzi ad Antonio e Ottaviano, fu sorpresa dai repubblicani, e in gran parte distrutta. Console una seconda volta nel 40, per una parte dell'anno, ebbe dal 39 al 36 il governo della Spagna. Vi conquistò il titolo d'imperator, e con parte del bottino innalzò sul Palatino un dono votivo di cui ci resta ancora la base con l'iscrizione dedicatoria (Corp. Inscr. Lat., VI, 1301). Il denaro offertogli per le spese del trionfo gli servì in gran parte a ricostmire la Regia, distrutta da un incendio, fdiendovi incidere quella lista dei consoli e dei trionfi, che è in parte conservata ed è nota col nome di Fasti Capitolini. È ipotesi discussa l'affermazione che Domizio sia stato, come il più autorevole membro del collegio dei pontefici, un collaboratore di Augusto nel ristabilimento dell'antica religione romana, e discusso è anche il riferimento al suo nome del calendario ritrovato nel bosco degli Arvali (Corp. Inscr. Lat., I, p. 214 seg.).

Bibl.: Stein, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., V, col. 1419 seg.; W. Drumann e P. Groebe, Geschichte Roms, III, Lipsia 1906, p. 3 segg.

Vedi anche
Fàrnace II Figlio (97 circa - 47 a. C.) di Mitridate VI del Ponto; si ribellò al padre il quale, abbandonato da tutti, si uccise (63). Dai Romani ebbe il piccolo regno bosporano, ma profittando delle guerre civili romane allargò i proprî confini, rioccupando Sinope e conquistando la Colchide, la Piccola Armenia, ... Màrio, Gaio Generale e uomo politico romano (Arpino 157 a. C. - Roma 86 a. C.); di famiglia contadina, riuscì con l'appoggio dei Cecilî Metelli a farsi strada; tribuno militare, questore, tribuno della plebe (119), pretore (116), ebbe occasione di distinguersi soprattutto nella guerra contro Giugurta (109-108), ... Gaio Giulio Cesare Ottaviano Augusto Primo imperatore romano (Roma 63 a.C. - Nola 14 d.C.). Fondatore dell'Impero romano, la sua opera chiuse definitivamente la crisi della repubblica, ormai inadeguata a reggere lo stato attraverso l'oligarchia senatoria, sostituendo un regime monarchico solidamente stabilizzato sull'esercito e sul dominio ... Lucio Domìzio Enobarbo Nome di varî personaggi romani, di cui sono più noti: 1. Figlio di Gneo Domizio Enobarbo, console nel 96, e di Porcia: avversario di Pompeo e dei triunviri, riuscì console nel 54 a. C., concludendo uno scandaloso contratto con i candidati al consolato Gneo Domizio Calvino e C. Memmio. Si riconciliò poi ...
Tag
  • ANTICA RELIGIONE ROMANA
  • COLLEGIO DEI PONTEFICI
  • APPIO CLAUDIO PULCRO
  • TRIBUNO DELLA PLEBE
  • ATTO DI NOTORIETÀ
Altri risultati per DOMIZIO Calvino, Gneo
  • Domìzio Calvino, Gneo
    Enciclopedia on line
    Tribuno della plebe nel 59 a. C., fu oppositore di Cesare; console nel 53, insieme a Marco Valerio Messalla fece deliberare al senato che i magistrati uscenti non potessero assumere il governo d'una provincia prima che fossero trascorsi cinque anni. Divenuto cesariano, ebbe importanti incarichi, partecipò ...
Vocabolario
calvinismo
calvinismo s. m. – Il complesso delle dottrine teologiche formulate dal riformatore religioso Giovanni Calvino (1509-1564), tra le più rigoriste e austere nell’ambito del protestantesimo, rapidamente diffusesi (16° sec.) in varî paesi d’Europa...
calvinista
calvinista agg. e s. m. e f. (pl. m. -i). – Relativo a G. Calvino o alla sua dottrina; seguace di Calvino; chi segue e professa il calvinismo.
  • Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X
  • Ricerca
    • Enciclopedia
    • Vocabolario
    • Sinonimi
    • Biografico
    • Indice Alfabetico

Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani S.p.A. © Tutti i diritti riservati

Partita Iva 00892411000

  • facebook
  • twitter
  • youtube
  • instagram
  • Contatti
  • Redazione
  • Termini e Condizioni generali
  • Condizioni di utilizzo dei Servizi
  • Informazioni sui Cookie
  • Trattamento dei dati personali