gocciare
Tre occorrenze, tutte nell'Inferno. In XIV 113, nella descrizione della statua del veglio di Creta, di cui ciascuna parte, fuor che l'oro, è rotta / d'una fessura che lacrime goccia lungo tutta la statua tranne la parte aurea: " le lacrime dell'umanità cominciano dal deterioramento della primitiva innocenza ", Del Lungo. In XXXIV 54 il verbo ricorre nella rappresentazione di Lucifero, che per tre menti / gocciava 'l pianto e sanguinosa bava, per cui i commentatori rimandano a Virgilio (Georg. III 202 ss., 515 ss.). Ma non è escluso che g. abbia qui costrutto assoluto (pianto e bava ne sarebbero i soggetti), come nel passo di XXXII 47, dove è descritto l'improvviso gelarsi delle lacrime negli occhi dei conti di Mangona, quando alzano la testa per guardare D.: le lacrime gocciano su per le labbra e il gelo chiude come spranga i loro occhi.