GODEFROY
. Celebre famiglia di giureconsulti e di storici francesi, che risale al sec. XIV. I principali sono: Denis I, nato a Parigi nel 1549, da Léon Godefroy, signore di Guignecourt. Fece i suoi studî nel Belgio e in Germania; ritornò poi in Francia, ma convertitosi al protestantesimo, dové lasciare il suo paese nativo e, come tanti altri, rifugiarsi nel 1579 a Ginevra, dove ebbe la cittadinanza e la cattedra di diritto e nel 1587 fu nominato membro del Consiglio dei 200. Fu fatto poi da Enrico IV grande balì di Gex, e vi prese stanza, ma presto l'invasione delle truppe del duca di Savoia lo costrinse a rifugiarsi con la famiglia a Basilea. Un anno dopo si recò a Strasburgo, e vi insegnò diritto con grande successo; poi, a Heidelberg, dove il principe palatino lo fece preside della Facoltà di legge. Furono vane le pressioni perché ritornasse in Francia alla cattedra lasciata vacante dal grande Cuiacio; invece, dopo un altro soggiorno a Strasburgo, ritornò a Heidelberg, donde le bande di Tilley lo costrinsero a fuggire nuovamente a Strasburgo (1621). Qui morì nel 1622. Dotato di memoria prodigiosa, D. scrisse soprattutto opere di volgarizzazione. Grande successo ebbe la pubblicazione, nel 1583, del suo Corpus iuris civilis che ebbe molte successive edizioni.
Théodore, suo figlio (1580-1649), nacque a Ginevra e fece i suoi studî a Ginevra e a Strasburgo. Nel 1602 abiurò a Parigi il protestantesimo e fu nominato avvocato al Parlamento, ma fin da allora egli si dedicò in modo speciale allo studio della storia. Nominato storiografo del re nel 1613, fu incaricato nel 1615, insieme con Pierre Dupuy, dell'inventario del Tesoro delle Carte della Corona (il cui originale si trova ora alla Nazionale di Parigi). Nel 1634 ebbe un analogo incarico dell'inventario del Cartario di Lorena e fu nominato consigliere al Consiglio sovrano di Nancy. Prese parte ai negoziati di Colonia nel 1636, poi a quelli di Münster nel 1643. I suoi lavopi gli valsero la nomina a membro del Consiglio di stato. Ritiratosi a Münster, vi morì nel 1649. I lavori storici di Th. si riferiscono soprattutto ai secoli XV e XVI; ma egli si è reso celebre soprattutto per gli studî su questioni di genealogia e di cerimoniale: e in questo campo gli fu allora riconosciuto un primato senza rivali. Aveva cominciato pure una collezione di documenti relativi alla politica, alla storia, al commercio e alla giurisprudenza (attualmente nella biblioteca dell'Istituto di Francia).
Jacques (1587-1652), altro figlio di Denis I, passò tutta la sua vita in qualità di professore di diritto a Ginevra, dove era nato e dove morì. Aveva esercitato pure alcune cariche importanti nella città: membro del Consiglio dei 60 e del Piccolo Consiglio, per tre volte sindaco. Fu incaricato più volte di missioni in Germania, in Francia, alla corte di Savoia. Giureconsulto eminente, superiore perfino a suo padre, scrisse e pubblicò molti lavori. Si ricordano con lode soprattutto quelli sulla legge delle XII Tavole e l'edizione del Codex Theodosianus, utile ancor oggi (1ª edizione, Lione 1665, in fol.).
Denis II (1615-1681), figlio di Théodore, nel 1640 succedette a suo padre nella carica di storiografo di Francia ed ebbe varie missioni di ricerca e d'inventario di titoli, fra l'altro a Lilla (1668) e a Gand. Le sue Histoire des connétables, chevaliers, maréchaux ecc. (Parigi 1658) e Histoires des rois Charles VII et Charles VIII, la sua edizione del Cérén onial français (Parigi 1649) vengono utilizzate ancora.
Denis III (1653-1719), figlio del precedente, storico. Avvocato al Parlamento di Parigi, "garde des livres de la Chambre des Comptes de Paris", fu incaricato di mettere in ordine gli archivî della Camera dei conti e di classificarli con metodo in un nuovo locale. La sua edizione dei Traiteś concernant I'histoire de France gode autorità ancor oggi.
Jean, sire d'Aumont, terzo figlio di Denis II; nacque a Parigi nel 1656 e morì a Lilla nel 1732. Ebbe anch'egli ufficio di archivista e dedicò molti studî soprattutto alla storia dei regni di Luigi XI e Luigi XII e dell'epoca della Lega.
Bibl.: E. ed. É. Haag, La France protestante, s.v.; Lalanne, Inventaire de la Collection Godefroy, in Annuaire de la Société de l'Histoire de France, 1865 e 1892; Godefrok-Ménilglaise, Les sauvants Godefroy, Parigi 1873; H. F. Delaborde, Étude sur la Constitution du Trésor des Chartes, Parigi 1909.