GODOY ÁLVAREZ de faria ríos Sánchez Zarzosa, Manuel, príncipe de la Paz y de Basano
Uomo di stato spagnolo. Figlio di un povero hidalgo, nacque a Castuera (Badaioz) il 12 maggio 1767. A diciassette anni, nel 1784, eńtrò a far parte delle Guardie del corpo, e in breve tempo raggiunse i più alti gradi militari e una posizione predominante a corte. Sua grande protettrice fu la regina Maria Luisa, tanto che i contemporanei parlarono di suoi amori con la sovrana; ma egli, rivelando doti di buon favorito, seppe divenire carissimo e fidato consigliere anche al re Carlo IV. Nel 1792 era già tenente generale; e in quell'anno, che segnò la fine del potere del Floridablanca, assunse il governo della Spagna. La situazione della monarchia era tutt'altro che felice e senza dubbio il paese non era nelle migliori condizioni per superare il gravissimo momento; ma neppure il G. rivelò mai doti di grande statista. Egli tentò di barcamenarsi tra i belligeranti e tra i varî partiti del paese, rivelando in ogni sua azione il suo egoismo, portato a subordinare tutto al fine di conservare il favore dei sovrani. Ne venne di conseguenza che durante il suo governo l'Inghilterra distrusse la flotta spagnola e diede gravissimo colpo alla potenza coloniale del paese, e la Francia, per la quale la Spagna aveva finito per sacrificarsi, le tolse l'indipendenza e le diede una nuova dinastia, quella napoleonica.
Alla richiesta spagnola di liberare Luigi XVI, la Francia rivoluzionaria rispose con l'apertura delle ostilità; la guerra fu condotta con qualche energia da parte degli eserciti di Carlo IV, ma non ebbe l'esito desiderato; e il G., sia pur riluttante, si persuase della necessità di conchiuderla. A Basilea la Spagna ottenne la restituzione di tutte le piazzeforti occupate dai Francesi, cedendo soltanto la sua parte dell'isola di San Domingo; e in tutta Europa fu molto elogiata l'abilità, almeno apparente, del G. che pareva avesse posto fine al conflitto con vantaggio della Spagna iniziando una coraggiosa politica di pace. Seguirono l'alleanza franco-spagnola, con la quale si rinnovava l'antica politica borbonica, e la guerra contro l'lnghilterra, anch'essa tradizionale per la Spagna. Ma la prima portò all'asservimento di questa alla Francia e la seconda fu tutt'altro che fortunata: il G. allora si mostrò favorevole a un riavvicinamento all'Inghilterra; ma al Direttorio fu facile ottenere la sua sostituzione, traendo profitto delle inimicizie che egli contava a corte, ove mal si vedeva il continuo accrescimento della sua potenza, che aveva avuto pieno riconoscimento con il suo matrimonio con Maria Teresa di Borbone, figlia naturale dell'infante Luigi, fratello del re (28 maggio 1798). Tuttavia egli restò a corte come consigliere del re. Ritornò al potere il 27 febbraio 1801, e da allora in poi, sino al 1808, diresse la vita della Spagna. Per la sua politica, tortuosa e poco chiara anche oggi, v. spagna: Storia. Basterà dire che in quegli anni il paese fu definitivamente sconfitto dall'Inghilterra, sì che il conflitto anglo-ispano fu chiuso per sempre, e i Borboni di Spagna provarono le più amare umiliazioni. Il G., riparato in Italia insieme con Carlo IV e con Maria Luisa, visse in povertà specialmente dopo la morte dei due sovrani, perché Ferdinando VII non lo volle mai aiutare. Nel 1832 si trasferi a Parigi e finalmente nel 1847 Isabella II gli concesse il permesso di ritornare in patria. Il 7 ottobre 1851 il G. morì a Parigi.
Bibl.: J. Desdevises du Dezert, D. M. G., Caen 1895; B. Martínez, G. y su siglo, 1908; C. pardo Gonzales, D. M. G., Madrid 1911; E. B. d'Auvergne, G., Boston 1913.