GOFFREDO da Viterbo
Poeta e cronista del sec. XII, nato intorno al 1120, morto a Viterbo nel 1191, è incerto se sia oriundo di Viterbo, oppure tedesco. Educato a Bamberga, fu cappellano e notaio di Corrado III, di Federico I, che accompagnò in quasi tutte le sue discese in Italia, e di Enrico VI.
Per esaltare l'imperatore egli compose il poema Gesta Friderici, in cui narra le imprese di Federico dal 1162 al 1181, quasi in continuazione della narrazione dell'anonimo bergamasco, senza però aggiungere nulla di nuovo al racconto di Ottone di Frisinga. Compose pure uno Speculum regum, arido catalogo genealogico di regnanti dall'età del diluvio in poi; ma il suo nome è specialmente legato alla compilazione di una grande cronaca universale, mista di prosa e di versi, intitolata prima Memoria saeculorum e poi Pantheon. Essa si estende dalle origini del mondo al 1186 ed è scritta con l'intento didattico-politico di mostrare l'eccellenza della monarchia. Fu a lui attribuito anche un carme sulla lotta fra Tancredi d'Altavilla ed Enrico VI, ma l'attribuzione non sembra legittima. L'opera di G. ha scarso valore come fonte storica, essendo spesso rozza e disordinata compilazione d'informazioni quasi mai attinte direttamente.
Bibl.: G. V., Opera, in Mon. Germ. hist., Script., XXII. Cfr. U. Balzani, Le cronache italiane del Medioevo, Milano 1900.