Goffredo di Vinsauf (Geoffroi de Vinesauf)
Trattatista inglese (sec. XII-XIII). Soggiornò a Roma e fu identificato erroneamente (Ch.V. Langlois) con un Geoffroi de Cumeselz autore di un'Ars dictaminis. Gli vengono attribuite con maggiore o minore certezza varie opere di erudizione e narrative (fra cui un trattato di enologia De Vino et vitibus conservandis dal quale avrebbe tratto il suo soprannome: de vino salvo). Sicuramente sua è la Poetria nova, un trattato di retorica in versi latini che fu composto fra il 1199, anno della morte di Riccardo Cuor di Leone, ricordata due volte nel testo (vv. 324-366 e 367-430) e il 1216, anno della morte d'Innocenzo III, a cui è dedicato.
Quest'opera ebbe una notevole diffusione, come testimonia il gran numero di manoscritti, sparsi in tutta l'Europa, che ce la tramandano. Da ricordare, tra quelli italiani, il Casanatense 311, che contiene un'esposizione di essa fatta da Bartolomeo da S. Concordio. Il capitolo XIII della terza parte del Tresor consiste praticamente in una parafrasi della Poetria nova ma non viene fatto alcun cenno a questa fonte.
Anche D. non menziona quest'opera, ma non è improbabile che l'abbia conosciuta, anche se appare problematico instaurare dei raffronti diretti fra essa e il De vulg. Eloq. in quanto praticamente tutti i trattati di retorica medievale si rifacevano a fonti comuni, specialmente l'Ars poetica oraziana e il quarto libro della Rhetorica ad Herennium. Nella parte della dottrina degli stili in cui D. mostra quale sia il grado di costrutto conveniente allo stile elevato e le figure retoriche che valgono a conferirgli maggiore dignità d'arte (VE II VI 5-6), gli esempi citati seguono i precetti esposti nella Poetria nova a proposito delle dottrine dell'amplificatio e dell'abbreviatio, con i procedimenti che a esse sono rispettivamente pertinenti, e in particolare la metafora, l'apostrofe, e la personificazione per la prima, l'ablativo assoluto e l'emphasis per la seconda.
Bibl. - E. Faral, Les arts poétiques du XIIe et XIIIe siècle, Parigi 1958, 15-27, 194-327; J. De Ghellinck, L'essor de la littérature latine au XIIe siècle, II, 1946, 243 ss.; A. De Stefano, La cultura alla corte di Federico Il, Bologna 1950, 176, 202.