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GOKČA

di Claudia Merlo - Enciclopedia Italiana (1933)
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GOKČA (in turco Gökčay "lago azzurro"; arm. Gegham o Geghark; A. T., 73-74)

Claudia Merlo

Lago dell'altipiano armeno (il Lychnitis di Tolomeo), compreso nella repubblica sovietica dell'Armenia. È vasto circa 1400 kmq. e ha forma grossolanamente triangolare con il vertice a NO.; il livello delle acque supera i 1900 m. s. m. e la profondità massima è di circa 130 m. Giace fra alte montagne: a SO. l'altipiano vulcanico dell'Agmangan sormontato da coni vulcanici che superano i 3000 m. (G. Agmangan 3100 m.; Ach Dag 3569 m.); a NE. le montagne dello Šag Dag; a S. il G. Gyuzaldara tocca i 3537 m. Il Gokča, che si originò per il formarsi dello sbarramento vulcanico dell'Agmangan, è provvisto di emissario: la Zanga, che si apre la via fra le montagne che chiudono il lago a NO. per confluire poi nell'Arasse, ma nel periodo delle acque basse (specialmente in autunno) ha il letto quasi all'asciutto. All'estremo SE. sfocia nel lago una valle paludosa. Il Gokča ha acque dolci e di una bella colorazione azzurra. Analogamente ai laghi di Van e di Urmiyah vi sono state osservate, dal principio del sec. XIX, delle oscillazioni che hanno prodotto complessivamente un innalzamento nel livello del lago: si è pensato che ciò sia dovuto a un aumento delle precipitazioni, mentre altri hanno attribuito il fenomeno a un sollevarsi del fondo in seguito ad alluvionamento.

Le rive del Gokča erano disabitate fino a un secolo fa, ma in seguito vi si sono successivamente stabiliti Armeni e Tartari e anche una colonia di Molokani russi deportativi da Saratov; sono sorti alcuni villaggi; gli abitanti si dedicano soprattutto alla pesca (specialmente trote, che vengono portate a Erivan).

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