GOLTZ, Colmar, barone von der
Generale e scrittore militare tedesco, nato a Bielkenfeld (Prussia orientale) il 12 agosto 1843, morto a Baghdād il 19 aprile 1916, si disse avvelenato dai Giovani Turchi. Dopo aver preso parte alla campagna austroprussiana del 1866 come ufficiale di fanteria, partecipò alla guerra franco-germanica del 1870 quale ufficiale di Stato Maggiore nella II armata tedesca (principe Federico Carlo) e si trovò alle battaglie di Vionville e di Gravelotte, all'assedio di Metz, e poi alle operazioni della Loira (Orléans e Le Mans). Addetto, subito dopo, alla sezione storica dello Stato Maggiore, incominciò a farsi conoscere come scrittore militare. Fra le sue opere principali sono da rammentare: Die Operationen der zweiten Armee. Vom Beginne des Krieges bis zur Capitulation von Metz (Berlino 1874); Die sieben Tage von Le Mans nebst einer Übersicht über die Operationen der zweiten Armee gegen den Loir (Berlino 1874); Léon Gambetta und seine Armeen (Berlino 1877), studio, questo, che causò il suo temporaneo allontanamento dallo Stato Maggiore. Nel 1883 insegnava già da alcuni anni storia della guerra nell'Accademia militare di Berlino allorché comparvero due delle più stimate sue opere, che lo collocarono a un posto eminente fra gli scrittori militari dello scorcio del sec. XIX: Rossbach und Jena (Berlino 1883; 2ª ed., ivi 1906 col titolo: Von Rossbach bis Jena und Auerstedt), e l'altra: Das Volk in Waffen (Berlino 1883; 6ª ed., ivi 1925), ancor più nota per arditezza di idee e originalità di vedute, e tradotta in molte lingue (trad. italiana di P. Meomartini, sotto il titolo: La nazione armata, Benevento 1894). È bene soggiungere che questo titolo non significa ciò che comunemente s'intende con "nazione armata", cioè nazione senza - o quasi - esercito permanente (tipo Svizzera) e con milizie chiamate alle armi per brevi periodi di istruzione; ma significa, al contrario, lo studio di un'organizzazione militare che consenta di avere in pace un solido esercito permanente e di utilizzare in guerra una grande massa di uomini istruiti e le migliori energie del paese. Promosso generale, fu nello stesso anno 1883 mandato dal suo governo a Costantinopoli a riorganizzare l'esercito turco e alla sua opera si devono i successi turchi nella guerra con la Grecia del 1897. Ritornato in Germania, ebbe promozioni e alti incarichi. Richiamato durante la guerra mondiale, dall'agosto al novembre 1914 fu governatore generale del Belgio occupato e dall'aprile 1915 comandante delle truppe turche in Mesopotamia, dove nel dicembre dello stesso anno assediò in Kūt el-Amāra le truppe britanniche del generale C. V. F. Townsend. Organizzò anche la difesa militare dei Dardanelli.
Oltre le opere già menzionate e numerosi articoli sulle riviste militari, vanno ricordate: Kriegführung (Berlino 1895, 2ª ed., col titolo Krieg- und Heerführung, 1901), Der thessalische Krieg und die türkische Armee (Berlino 1898); Von Jena bis Preussisch-Eylau (1907); Kriegsgeschichte Deutschlands im 19. Jahrh. (Berlino 1910-14, voll. 2). Le sue Denkwùrdigkeiten furono edite dal figlio Friedrich e da W. Foerster a Berlino nel 1929.