Gomita
Frate, di nascita sardo; personaggio dell'Inferno (XXII 81 ss.), nella bolgia dei barattieri. Vicario di Ugolino Visconti (cfr. Pg VIII 47), che governò dal 1275 al 1296 il giudicato di Gallura, fu gran barattiere (barattier fu non picciol, ma sovrano) e ricettacolo di ogni inganno (vasel d'ogne froda); tradì per danaro il giudice Visconti mettendo in libertà alcuni nemici caduti nelle mani di Nino (ebbe i nemici di suo donno in mano / e fé sì lor, che ciascun se ne loda). Nino lo fece poi impiccare per la gola. Così gli antichi commentatori, dall'Anonimo al Lana, senza sostanziali varianti. Soltanto una citazione storica potrebbe riferirsi a frate G.: quella di due documenti camaldolesi del 1278 relativi a Corrado Malaspina e Branca Doria, editi dal Patetta, in cui si parla di un " donno Gomita Matao ".
Ma il profilo delineato dal malizioso Ciampolo di Navarra (un profilo da intenditore, quasi da ‛ amatore ') bolle e fermenta d'ironia ammirativa. Contenti i prigionieri per essere usciti dal carcere senza troppe difficoltà, anzi senza giudizio formale, alla chetichella (lasciolli di piano); contento il frate per averli munti delle sostanze (danar si tolse): e di ciò parla compiaciuto coi compagni di pena (sì com'e' dice). Tra essi un altro sardo, Michel Zanche / di Logodoro (e così un altro ‛ giudicato ' affiora nel gran mare della baratteria insulare), un'altra voce di Sardegna ne bisbiglia i malfatti (e a dir di Sardigna / le lingue lor non si sentono stanche). Non è ben chiaro perché D. scelga ‛ campioni ' così periferici (da Navarra, da Sardegna), trascurando fra i ‛ latini ' di dare nomi e volti a Toschi o Lombardi (v. 99). Certo è che si respira aria di ‛ clan ' sardo, di consorteria regionale (Usa con esso donno Michel Zanche), fin anche in certe peculiarità idiomatiche (donno) già rilevate dal Buti (" Parla l'autore a modo sardesco ").
Bibl. - T. Casini, Ricordi danteschi in Sardegna, in " Nuova Antol. " 15 luglio 1895, 75-93, 259-279; R. Brambilla, La Sardegna nelle opere di D., in Conferenze e commemorazioni, Sassari 1900; F. Patetta, in " Arch. Stor. Sardo " I (1905); A. Solmi, Frate G., ibid. V (1909) 344-355.