gomma e plastica, industria della
Comparto dell’industria chimica (➔ chimica, industria). La produzione di g. naturale, tratta dal lattice di piante equatoriali, fu sviluppata da diversi studiosi già nel Settecento, attratti dalla possibilità di lavorare un materiale facilmente modellabile e resistente. Tuttavia, fu solo nel 1839 che C. Goodyear introdusse il procedimento della vulcanizzazione, che unendo al lattice lo zolfo rende trattabile industrialmente la g. naturale. Con la scoperta del petrolio (1859) e lo sviluppo dell’industria dell’automobile, il consumo di g. naturale crebbe rapidamente, generando una tensione sui prezzi esaltata dalla formazione del cartello dei produttori inglesi, che controllavano le piantagioni di g. naturale. Questo spinse la ricerca sulle g. sintetiche; nel 1915 si ebbero i primi risultati, che portarono nel 1930 alla g. sintetica di A.M. Collins e 10 anni dopo al primo pneumatico in g. sintetica.
Nel frattempo si era affermata una nuova industria di materiali di sintesi (materie plastiche). Partendo proprio dalle ricerche sulla vulcanizzazione della g., nel 1862 venne sviluppata una prima materia sintetica, la parkesina, nel 1870 la celluloide e nel 1907 la bakelite, tutti materiali che potevano essere lavorati a caldo e mantenere successivamente forma e caratteristiche fisiche e chimiche nel tempo. La ricerca di materie sintetiche continuò per tutta la prima parte del Novecento, fino alla scoperta dei processi di catalizzazione dei polimeri, che permise di predisporre e realizzare materie p. attraverso la definizione di catalizzatori, in grado di ‘pilotare’ la formazione dei materiali polimerici, definendone in anticipo le caratteristiche. Nel 1963 K. Ziegler e G. Natta vinsero il premio Nobel per la chimica per tale scoperta. Le ricerche di Natta furono sviluppate nell’impianto di Ferrara della Montecatini, che fu tra le prime aziende a lanciare sul mercato tali materiali con il nome commerciale di Moplen.
Nel 2010 il volume totale di g. e p. prodotte con questi catalizzatori ha superato i 100 milioni di tonnellate; questi polimeri rappresentano nel loro insieme il maggior volume di materiali chimici oggi prodotti nel mondo. A partire dai primi anni del 21° sec. si è registrato un forte rilancio della chimica dei materiali con lo sviluppo di nuovi catalizzatori, per la definizione di g. e p. ad alte prestazioni per usi speciali; egualmente è iniziato un ridisegno dell’intero settore, volto a ridurre l’impatto ambientale della produzione di g. e p. e di materiali non biodegradabili. Un’altra linea cresciuta negli ultimi anni è la produzione di materie p. e di g. a uso medico, con la realizzazione di prodotti biocompatibili, sempre più utilizzati sia nell’ambito della chirurgia cardiovascolare, sia in quello ortopedico.