GONFI (Γόμϕοι, Gomphi)
Antica fortezza della Tessaglia Estieotide, situata alle pendici del Pindo in posizione dominante le gole incassate che conducono dalla Tessaglia all'Atamania e all'Ambracia. Pochi resti della cinta si conservano fra le odierne località di Belétsi e Mouzákion. La città, sorta probabilmente sul colle per sinecismo da piccole località vicine, comincia a essere menzionata dal sec. IV a. C., e fu importante punto strategico soprattutto durante le guerre tra Romani e Macedoni; il suo sviluppo fu favorito da Filippo II, in cui onore per un breve periodo cambiò il nome in quello di Filippi o Filippopoli; parteggiando per Filippo V fu nel 198 a. C. conquistata da Aminandro re degli Atamani alleato di Roma; nel 191 fu ripresa da Filippo V, che due anni dopo se ne servì come punto di appoggio per la sua sfortunata spedizione contro gli Atamani; solo dal 185 fece parte della Lega tessalica, alla quale diede numerosi strateghi; nel 171 vi fece sosta l'esercito del console Licinio dopo il valico del Pindo; nel 48 a. C. fu devastata da Cesare. La sua cinta di mura fu riedificata da Giustiniano. All'inizio dell'era cristiana fu sede vescovile.
Bibl.: A. Philippson, Thessalien u. Epirus, Berlino 1897, p. 123; N. Georgiades, Θεσσαλία, 2ª ed., Volo 1894, p. 203; Fr. Stählin, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., VII, col. 1584 seg.; id., Das hellenische Thessalien, Stoccarda 1924, p. 124 segg.