gonfiare
In If VII 13 Quali dal vento le gonfiate vele / caggiono avvolte, poi che l'alber fiacca, / tal cadde a terra la fiera crudele, nel rappresentare l'improvvisa umiliazione di Pluto di fronte a Virgilio; vi troviamo, situata nel paragone con le vele, l'immagine dantesca della superbia come vano rigonfiamento (v. il tumor di Pg XI 119). Analogo rapporto in Pd XXIX 117, dove appare la vanità del predicatore: e pur che ben si rida, / gonfia il cappuccio. Secondo la maggior parte dei commentatori, g. avrebbe qui valore assoluto (v. CAPPUCCIO), come nell'icastica occorrenza di If XXI 21, riferita alla pece, che si gonfia per poi riadagiarsi schiacciata: I' vedea lei... / e gonfiar tutta, e riseder compressa. L'uso alternativamente neutro e transitivo del verbo ne indica l'ambivalenza diatetica (v. F. Brambilla Ageno, Il verbo nell'italiano antico, Milano-Napoli 1964, 89).