gonna
Probabilmente sempre in senso generico, come " abito ", " veste " di solito femminile, ma anche maschile: così in Rime CIV 27 Come Amor prima per la rotta gonna / la vide in parte che il tacere è bello..., dove l'intera raffigurazione crudamente palesa l'indegnità e lo scherno a cui è esposta la Drittura in un mondo che ha in ira ed in non cale (v. 15) ogni principio di giustizia, e nel passo di Pd XV 101, volto a celebrare la sobrietà degli antichi costumi fiorentini: Non avea catenella, non corona, / non gonne contagiate, non cintura / che fosse a veder più che la persona.
Il passo è molto discusso sotto il profilo testuale: tutti i manoscritti e i commentatori medievali recano donne al posto di g.; e donne riproducono senza esitazione gli editori precedenti il Vandelli. Ma risultando così interrotta, per un'inserzione che è sembrata troppo brusca e incoerente, la serie degli ornamenti elencati nella terzina, e poco credito riscuotendo, d'altra parte, la proposta dove (" doghe ", " fregi ") del Pézard, ha preso decisamente il sopravvento, dal Vandelli in poi, la lezione a lemma, che è congettura del Mazzoni (cfr. M. Casella, Sul testo della D.C., in " Studi d. " VIII [1924] 24; Petrocchi, ad l.; v. anche CONTIGIATO).
Il vocabolo mantiene il medesimo senso nelle aforistiche parole di s. Bernardo: qui farem punto, come buon sartore / che com'elli ha del panno fa la gonna (Pd XXXII 141: è questo un caso in cui g. può indicare indifferentemente indumento maschile o femminile).
Altrove indica estensivamente la " membrana " dell'occhio: a lume acuto si disonna / per lo spirto visivo che ricorre / a lo splendor che va di gonna in gonna (Pd XXVI 72), da interpretare con l'ausilio di Cv III IX 13 avviene... che per essere la tunica de la pupilla sanguinosa molto... le cose paiono quasi tutte rubicunde, per l'evidente corrispondenza fra tunica e ‛ gonna '.
La forma ‛ gonnella ' non ha valore diminutivo e rientra anch'essa nella categoria semantica di " veste ", " abito ": nel giardin me n'anda' tutto. 'n gonnella (Fiore XX 5: " colla sola gonnella, specie di sopravvesta, da star però sotto la guarnacca, il mantello " [Parodi]), e v. gli esempi simili di LVII 7, CLXXXV 12; riferito al piumaggio di un uccello (la cornacchia maliziosa e fella / pensò mutar gonnella, / e da molti altri uccei accattò penne, Rime dubbie XXX 5) si accosta tuttavia al significato traslato di " aspetto ".