GORDIANO III (Marcus Antonius Gordianus Pius)
Nipote di Gordiano I, fu nominato imperatore ancora giovanissimo (di 13 o di 16 anni, secondo le varie tradizioni) nel 238 dopo l'uccisione di Balbino e Pupieno. Tenne l'impero fino al 244, conducendo felicemente a termine una campagna militare in Mesopotamia ed ottenendo molto favore presso i sudditi per il suo buon carattere. Fu ucciso per il tradimento del prefetto del pretorio Filippo (Herod., viii; Capit., Gordianus; Max. et Balb., 3,4). Le monete lo raffigurano sbarbato, d'espressione infantile, specie nella parte inferiore del volto, mentre nella fronte è notevole un concentrarsi marcato della volontà. In base a queste caratteristiche è riuscita più facile l'identificazione dei ritratti. Essi sono stilisticamente assai importanti perché, se da un lato la maggior parte degli esemplari testimonia la persistenza della corrente artistica in vigore al tempo degli ultimi Severi accanto a quella reagente dell'impero di Massimino Trace, dall'altro due ritratti di origine e carattere provinciale sono i precursori di un gusto nuovo espresso da una maggiore astrazione delle forme. Il gusto artistico severiano è palese nella struttura e nel modellato dei ritratti più noti in cui le singole parti del volto sono trattate con una plastica morbidissima attraverso la quale i singoli piani si fondono naturalmente e racchiudono il volume con superfici levigate, determinandolo. La forza espressiva è resa da limitati chiaroscuri di modo che l'insieme non ne risulti turbato; compatta ed aderente la chioma tagliata cortissima. Oltre al sarcofago d'Acilia, che pare potersi riferire al giovane imperatore ed alla sua famiglia, i ritratti più rappresentativi di questa corrente sono: 1) busto a Parigi (Louvre); 2) busto a Berlino (Staatl. Museen); 3) testa a Roma (Villa Albani); 4) testa a Oslo (Coll. Pett); 5) testa a Roma (Vaticano, Busti); 6) testa a Roma (Vaticano, Chiaramonti); 7) testa a Roma (Torlonia); 8) testa in Inghilterra (Holkham Hall); 9) testa a Roma (Museo Nazionale Romano). Accanto trova posto un ricca serie di ritratti discussi.
I due bronzi invece, conservati l'uno a Sofia (museo), l'altro a Bonn (museo), di tecnica provinciale, preannunciano nella rigidezza dei tratti - si noti specialmente la delimitazione netta dei capelli sulla fronte e l'intento ornamentale più che impressionistico delle singole ciocche a brevi incisioni - e nella semplificazione dei piani facciali, il gusto astratto e geometrizzante della seconda meta del III secolo.
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