gordo
Il termine, secondo l'edizione Petrocchi, compare in due luoghi della Commedia: If XVIII 118 Perché se' tu sì gordo / di riguardar, e Pg XX 107 dimanda gorda. I chiosatori antichi leggono ingordo nella prima occorrenza e ingorda nella seconda; solo il Buti legge gordo, ma non spiega; il che dimostrerebbe che il termine (v. anche LOMBARDISMI), era, allora, abbastanza usato (per es. è in Bonvesin De quinquaginta curialitatibus 19 " Trop è gordo e villan "), e non necessitava di note che lo spiegassero: per la questione si vedano le note del Petrocchi ad l.; aggiunge il Folena che l'adozione di g. offre una maggiore connotazione dialettale-triviale che non sembra sconveniente in questo luogo.
Per il significato, l'aggettivo equivale a ‛ ingordo ', col valore di " desideroso ", " bramoso ", in If XVIII 118. In Pg XX 107, riferito alla dimanda dell'avaro Mida, ha valore figurato.
Bibl. -G. Folena, in Atti del Convegno internaz. sul tema: Gli atlanti linguistici: Problemi e risultati, Roma, Accad. Naz. Lincei 1969, 198-122.