Psicologo statunitense (Montezuma, Indiana, 1897 - Cambridge, Mass., 1967). Dopo un soggiorno europeo in cui venne a contatto con i gestaltisti e con E. Spranger, iniziò nel 1924 la sua attività di insegnamento e di ricerca a Harvard. La pubblicazione di Personality: a psychological interpretation (1937) lo collocò tra le figure di spicco della psicologia americana. In contrasto con il determinismo ambientale del behaviorismo e con l'impostazione istintuale della psicanalisi, A. concepisce la personalità come una struttura che si rinnova continuamente nella realizzazione dei valori, sottolineando così la struttura originale e unica di ogni persona: concezione caratteristica della corrente "umanistica" della personalità di cui fu promotore. Successivamente si dedicò a studî sugli atteggiamenti sociali, con particolare riferimento al pregiudizio: etnico, razziale, religioso. Tra le sue opere: The individual and his religion (1950), The nature of prejudice (1954), Becoming: basic considerations for a psychology of personality (1955, trad. it. 1963), Pattern and growth in personality (1961; trad. it., Psicologia della personalità, 1969).