GORGASOS (Γόργασος)
Coroplasta e pittore, che decorò, con Damophilos (v.), il tempio di Cerere a Roma presso il Circo Massimo.
Nelle importanti questioni intorno alle origini dell'arte romana, quella della patria dei due artisti, che, a detta di Varrone (Plin., Nat. hist., xxxv, 154), sarebbero succeduti ad artisti etruschi nella decorazione dei templi a Roma, è di grande interesse. I nomi e la notizia di Plinio che ciascuno dei due avesse aggiunto alla propria opera iscrizioni metriche in lingua greca, fanno credere che fossero greci. Il Brunn affacciò l'ipotesi che il Demophilos compagno di G. fosse da identificare con Damophilos d'Imera, maestro di Zeusi. Ciò avrebbe abbassato agli anni prima del 400 l'attività dei due artisti, che così avrebbero lavorato al tempio di Cerere alcuni anni dopo la sua consacrazione. L'ipotesi del Brunn, accettata come sicura, portò alla teoria dell'origine siceliota di Damophilos e Gorgasos. La critica recente ritorna più cauta e riconosce che nulla di preciso ci è noto sulla vera patria dei due artisti.
È ammessa la possibilità che G. e Damophilos siano stati in Caere e di quella scuola artistica. Pitture di G. e Demophilos, nel restauro del Tempio di Cerere (sotto Augusto) vennero staccate.
Bibl.: H. Brunn, Geschichte d. griech. Künstler, Stoccarda 1889, I, p. 530; II, p. 57; O. Rossbach, in Pauly-Wissowa, VI, I, col. 2076, s. v. Damophilos, n. 8; G. E. Rizzo, in BUll. Com., 1911, p. 44 con bibl. anteriore;B. Pace, Arte e civiltà Sic. ant., II, 1938, pp. 276-77; W. Amelung, in Thieme-Becker, VIII, 1903, p. 331, s. v. Damophilos; L. P. J. Riis, Etruscan Art, 1953, pp. 69 e 122; R. Bianchi Bandinelli, Storicità dell'arte classica2, Firenze 1950, p. 275.