GAROLLO, Gottardo
Nacque a Levico, nel Trentino, il 20 genn. 1850 da Antonio, armaiolo, e da Teresa Perina.
Svolti i primi corsi elementari nel paese natale, passò poi a Trento dove, nel 1860, fu ammesso al ginnasio superiore, ripetendo volontariamente la prima classe perché riteneva di non avere una formazione di base adeguata. Ottenuta, nel 1869, una maturità brillante, si iscrisse al corso di filosofia presso l'Università di Vienna (allora il Trentino era soggetto all'Impero), ma già nell'autunno 1870 passò per il secondo corso a Padova.
Il 18 luglio 1872, in seguito a esami, fu dichiarato idoneo all'insegnamento della storia e della geografia nei licei; conseguita la laurea il 15 novembre dello stesso anno, il 23 successivo venne nominato per un biennio assistente alle cattedre di storia della filosofia e di pedagogia dell'Ateneo padovano. Trascorse, poi, un periodo a Roma presso i genitori che vi si erano nel frattempo trasferiti. Dal 1873 al 1876 insegnò, come incaricato, presso il liceo-ginnasio pareggiato Dante Alighieri di Ravenna e, nell'anno scolastico 1876-77, al ginnasio di Viterbo. Il 28 apr. 1878 sposò Felicita dei conti Marzani, anch'ella trentina; promosso professore reggente dal 15 luglio 1877, fu trasferito a Oneglia finché, in seguito a concorso e alla pubblicazione di un suo lavoro su Teodorico (Teoderico re dei Goti e degli Italiani, Firenze 1879), il 1° dic. 1879 ottenne l'insegnamento di storia e geografia nell'istituto tecnico di Udine, dove il 10 marzo 1881 fu promosso titolare; con decreto 17 settembre dello stesso anno fu nominato titolare delle medesime materie presso l'istituto tecnico Carlo Cattaneo di Milano, dove rimase per 35 anni. Nell'agosto 1892 aveva vinto un concorso per il posto di straordinario di geografia nell'Università di Messina, ma non risulta l'abbia mai assunto. Tuttavia l'insegnamento, pur svolto con la massima diligenza, non fu il principale impegno del Garollo.
Da studente ginnasiale aveva composto una tragedia, Rosilde, e non ancora laureato aveva pubblicato Gli Ostrogoti prima della loro venuta in Italia (Padova 1872), lavoro modesto ma condotto con severo metodo critico sotto l'influsso della scuola storica tedesca; da questo primo saggio il G. nel 1879, nel corso del suo soggiorno ravennate, derivò la già ricordata opera su Teodorico suddivisa in sei libri. Dal 1882 all'85, dette alle stampe i testi di tre conferenze che testimoniano il suo crescente interesse per la geografia: Le relazioni del p. Antonio Zucchelli di Gradisca cappuccino missionario nel Congo (Udine 1882, conferenza tenuta all'Accademia di Udine il 17 febbraio di quell'anno); Stanley e Brazzà al Congo (Milano 1883, letta al teatro dei Filodrammatici il 18 febbraio); e Degli abitanti e dei prodotti del Sudan (Roma 1885; questa, a differenza delle altre, destinata a un pubblico di specialisti presso la Società geografica italiana).
A partire dal definitivo trasferimento a Milano, all'inizio degli anni Ottanta, il G. pubblicò vari volumi, tutti relativi alla geografia (con un'unica importante eccezione di carattere storico), alcuni collegati al suo lavoro di insegnante, altri, la maggior parte, da ascriversi al duraturo rapporto di amicizia e di lavoro con l'editore U. Hoepli.
Cominciò con il rifondere e ampliare un manuale per le scuole medie superiori: La Terra, di A. Pozzi (4ª ed., Milano 1886), cui seguì l'Atlante geografico storico d'Italia (ibid. 1890, 64 pp. di testo che illustravano 24 carte dell'Istituto cartografico italiano). Si occupò poi della trattazione relativa a La penisola iberica per il volume collettaneo La Terra (a cura di G. Marinelli, ibid. 1899, II, pp. 695-861). Le successive pubblicazioni furono tutte frutto di lavoro individuale: Uno sguardo alla Terra (ibid. 1900-06), opera in due volumi (L'Europa e L'Asia, l'America, l'Oceania e le regioni polari) di grande impegno divulgativo, riccamente illustrata e corredata da carte; Geografia elementare, per le scuole medie (ibid. 1910); il testo di accompagnamento all'11ª ed. dell'Atlante geografico universale di R. Kiepert (ibid. 1912), testo che uscì anche a parte: Gli Stati del mondo (ibid. 1912).
Frattanto nel 1885 aveva preso a collaborare all'opera cui avrebbe dedicato, negli anni futuri, il suo maggiore impegno: la Piccola Enciclopedia Hoepli, della quale inizialmente fu redattore solo per la parte geografica. Poi, alla morte del direttore C. Fenini, ne prese le redini con la consueta diligenza.
L'impresa minacciava di superare ampiamente i limiti prefissati dall'editore, ma il G. si assunse personalmente l'ingrato compito di condensare e ridurre migliaia di schede redatte da molti illustri collaboratori, riuscendovi nel più soddisfacente dei modi, grazie alle sue eccezionali doti di sintesi. Così, il 1° luglio 1891, uscì il primo fascicolo dell'opera, nel luglio dell'anno seguente era completato il primo volume e, nel febbraio 1895, il secondo. Di fatto, invece delle 7-800 pagine preventivate ne risultarono VIII-3375 a due colonne contenenti 66.000 voci nel I vol. (A-H) e 80.740 nel II (I-Z).
L'enciclopedia ebbe un grande successo e il merito ne fu attribuito in gran parte al G., che, fondendo, rivedendo e armonizzando il lavoro svolto in otto anni da tanti studiosi, era riuscito a ottenere un prodotto nuovo e originale, maneggevole e utilissimo. La prima edizione andò presto esaurita sicché, nel 1907, l'editore ne programmò una seconda che avrebbe dovuto essere completata in tre anni, e l'affidò al Garollo.
Questi, tuttavia, accettò solo a condizione di poterne curare ogni aspetto, compilando gli aggiornamenti e le aggiunte, e riscrivendo personalmente tutte le schede della prima edizione: i volumi divennero tre e i tempi stabiliti non poterono essere rispettati; alla fine del 1912 era uscito solo il primo volume (A-D).
Il 24 ag. 1916 il G. scrisse a Hoepli da Bordogna, nel Bergamasco, esprimendo il suo rincrescimento per i ritardi, dovuti in parte alla guerra in parte alla sua pessima salute. Comunque, nell'intervallo fra le due edizioni della PiccolaEnciclopedia egli aveva lavorato indefessamente alla sua più importante opera storica, il Dizionario biografico universale (Milano 1907), un repertorio di straordinaria utilità, specialmente per i personaggi italiani minori, cui il G. si applicò da solo per dieci anni, dal 1897, facendone un insostituibile strumento di consultazione.
Hoepli aveva pensato a un dizionario biografico-storico, ma il G., per serietà scientifica, volle limitare il lavoro a "biografie brevi, con la maggior possibile esattezza dei dati personali, limitate alla nota caratteristica individuale più spiccata, con qualche opportuna indicazione bibliografica". Si tratta di due maneggevolissimi volumi (Aa-Haydn e Haydon-Zwingli) per complessive 50.000 voci, il cui massimo pregio è costituito, in genere, dall'esattezza delle date, di difficilissimo reperimento per certi personaggi, che il G. ottenne mediante l'invio di migliaia di cartoline con risposta pagata a sindaci, parroci e discendenti. Tale ammirevole e utilissima fatica non ebbe, all'epoca, la fortuna che meritava, ma il tempo gli rese giustizia e la diffusione fu in seguito enorme (ne esiste anche una ristampa anastatica, Milano 1980).
Sia pure con ritardo il G. riuscì a licenziare il secondo volume della 2ª edizione della Piccola Enciclopedia (E-M), che uscì nel 1916 con la data del 1917, ma l'aggravamento delle sue condizioni di salute gli permise di seguire il terzo volume solo fino alla lettera O.
Il G. morì a Milano il 18 sett. 1917.
Fonti e Bibl.: Trento, Arch. della Curia arcivescovile, Parrocchia di S. Raffaele di Levico, Liber baptizatorum; necr. in La Sera (Milano), 19 sett. 1917; La Perseveranza, 20 sett. 1917; Corriere della sera, 20 sett. 1917; Nuova Antologia, 16 febbr. 1918, pp. 425 s.; A. De Gubernatis, Dict. international des écrivains du monde latin, Rome 1905, p. 690; F. Ambrosi, Scrittori ed artisti trentini, Trento 1894, pp. 354 s.; O. Brentari, G. G., notizie biobibliografiche, Milano 1917; Diz. biogr. di uomini del Trentino sud-orientale, Trento 1978, pp. 176 s.; Diz. encicl. italiano, V, p. 226; Catal. della libreria ital. dell'Ottocento, Autori, ad vocem.