BÜRGER, Gottfried August
Scrittore, nato il 31 dicembre 1747 a Molmerschwende, nel Harz. Figlio d'un pastore protestante fu mandato all'università di Halle dove prima studiò giurisprudenza, poi teologia. Ma, interrotti gli studî, si recò a Gottinga e nelle vicinanze di questa città, ad Altengleiche, ottenne nel 1772 un posto al tribunale. In quegli anni conobbe la famiglia Leonhart e ne sposò la figlia maggiore Dorothea. Ma una forte passione, invano combattuta, per la cognata Auguste, che egli cantò sotto il nome di Molly, portò gravi turbamenti nella sua esistenza famigliare. Nel 1785, morta la moglie, sposò Auguste che morì un anno dopo. Un terzo disgraziato matrimonio con Elise Hahn (1790) venne sciolto nel 1792. A Gottinga aveva conosciuto i poeti del "Gottinger Hain", coi quali strinse amicizia e ai quali leggeva le sue poesie, benché fosse un più robusto e primitivo temperamento di poeta. Abbandonato nel 1784 l'impiego si ridusse a Gottinga dove insegnò all'università, e fu il primo a tenere in Germania un corso sulla filosofia kantiana. Morì l'8 giugno 1794.
Possedette grandi doti di lirico: spontaneità, passionalità, ricchezza di ritmi e di forme, il tutto non disgiunto da una rudimentale ma schietta drammaticità di cui dànno prova alcune delle sue ballate. Gli nocquero nel giudizio dei contemporanei (dello Schiller soprattutto) le avventurose vicende della sua vita amorosa che egli cantò senza velo alcuno in liriche e sonetti (forma da lui rinnovata), dove la sua personalità diffusa e immatura trova una viva, se non totale espressione, sebbene la ricerca della popolatità del tono vi appaia, a volte, voluta e forzata. Dove egli seppe però portare una nota nuova e creare poesia originalissima è nelle ballate nelle quali, ispirandosi alle Reliques of ancient poetry del Percy, riuscì a dar realtà al sogno di poesia vagheggiato dal Herder nel suo saggio Über Ossian und die Lieder alter Völker (1772). Fra le più belle e più celebri sue ballate, che per più di mezzo secolo dominarono l'immaginazione di tutti i romantici, si ricordano: Lenore (1774), Der wilde Jäger (1786), Des Pfarrers Tochter von Taubenhain (1780). Le prime due furono tradotte dal Berchet nella Lettera semiseria di Crisostomo e presentate agli Italiani quale possibile modello di una poesia non espressione di letterati puri, ma interprete di tutto un popolo, con le sue credenze, i suoi usi, le sue passioni e i suoi sentimenti. Popolarissima in Germania è la Des Freiherrn von Münchhausen eigene Erzählung, che egli tradusse e rielaborò dall'inglese (1786).
Accanto ad alcune traduzioni dallo Shakespeare e da Omero lasciò anche varî scritti d'indole letteraria e filologica di scarsa importanza, fra i quali possono essere ricordati i frammenti riuniti sotto il titolo: Von der Popularität der Poesie (1784) e, in: Aus Daniel Wunderichs Buch (1776-1777), il capitolo Herzensausguss über Volkspoesie.
Il B. raccolse le proprie poesie in volume nel 1778, cui seguì una seconda edizione nel 1789, contro la quale lo Schiller pubblicò, anonima, la sua aspra recensione, dove, più che sul giudizio della creazione poetica, insiste su quello della personalità del B., rimproverandogli la mancanza degli elementi che contribuiscono a dare alla personalità di un poeta quel nobile e puro senso di umanità e quell'educazione morale-estetica senza le quali, secondo l'ideale schilleriano, non c'è poesia. Con intima comprensione esaltò invece le sue qualità positive Wilhelm Schlegel (Charakteristiken und Kritiken, II, 1801).
Ediz.: Fra le edizioni delle opere, la prima fu quella del Reinhard (1796-1802), spesse volte ristampata: notevoli sono fra le più recenti quella del Grisebach, Berlino 1872; e di W. v. Wurzbach, Lipsia 1902; fra le edizioni delle sole poesie v. quelle a cura del Sauer, Stoccarda 1894, del Consentius, Berlino 1914.
Bibl.: W. w. Wurzbach, G. A. Bürger, sein Leben und seine Werke, Lipsia 1900; L. Filippi, La poesia di G. B., Firenze 1920; E. Schmidt, Charakteristiken, 2ª ed., I, Berlino 1902; B. Beyer, Die Begründung der ernsten Ballade durch B., Strasburgo 1905; Ch. Janentsky, B.s Ästhetik, Berlino 1909; P. Zaunert, B.s Verskunst, Marburgo 1911. Per le lettere v. Briefe an und von B., volumi 4, Berlino 1874; Briefwechsel mit Ph. Gatterer, Lipsia 1921. Del rumore che fecero nel suo tempo le sue avventure d'amore può dare un'idea l'opuscolo anonimo: Bürgers Ehestandsgeschichte (1812), recentemente ristampata, Berlino 1905; spunti ne ha tratto fra altri anche J. Wassermann per il suo Gänsemännchen (1914).