SEMPER, Gottfried
Architetto e teorico dell'arte, nato ad Amburgo nel 1803 morto a Roma nel 1879.
Dopo aver studiato a Gottinga, Monaco, Parigi, divenne nel 1834 professore dì architettura a Dresda. Per aver partecipato ai moti politici del 1849 dovette riparare a Parigi e a Londra. Nel 1830-33 viaggiò in Italia e in Grecia, riscoprendo la policromia della scultura e dell architettura antica Dal 1855 fu professore a Zurigo e dal 1870 "Architetto di Corte" a Vienna. Costruì importanti edifici a Dresda (il teatro di Corte, la Galleria di Pittura), a Zurigo (il Politecnico) a Monaco, a Vienna. Con K. F. Schinkel è da considerarsi il creatore della edilizia teatrale del sec. XIX, e uno dei più rappresentativi architetti dell'indirizzo classico eclettico
Ma la grande autorità della quale godette è rimasta legata in particolare alla sua attività di teorico. Con la sua opera in 2 voll. sullo Stile nelle Arti tecniche e tectoniche, della quale una prima edizione apparve nel 1860-63 e una seconda, riveduta, nel 1878-79, il S. divenne il massimo rappresentante dell'empirismo positivistico nella storia dell arte. Un terzo volume, che avrebbe dovuto esporre le premesse sociali e storiche dell'architettura, rimase incompiuto. Alle teorie del S. spesso, come suole avvenire, deformate in senso meccanicistico dai suoi seguaci (i "semperiani"), si oppose poi A. Riegl (v) con il suo volume Stilfragen (1893). L'affermarsi e il successivo prevalere delle correnti estetiche romantico idealistiche, fece dimetiticare l'opera del S., che aveva influito direttamente sulle ricerche degli storici dell'architettura quali F. A. Choisy (1841-1909) G. Dehio (1850-1932), G. Bezold (1848-1934).
Il determinismo assunto e sviluppato dal S. conteneva senza dubbio un elemento caduco di ingenuo dogmatismo positivistico. La diretta discendenza delle forme ornamentali dalle tecniche nelle quali apparvero inizialmente (e specialmente dalla tessitura, tecnicamente più obbligata), non ci appare tuttavia, oggi, più storicamente inadeguata della assoluta indipendenza dalla tecnica, che fu poi affermata dall'estetica idealistica. Nella continua ricerca intorno al significato, allo scopo, alle determinanti meccaniche dell'opera d'arte, il S., in diretto contatto con i materiali artistici nella esperienza acquisita organizzando le collezioni del South Kensington di Londra e del Kunstgewrbe-Meuseum di Amburgo, raccolse una quantità di osservazioni fondamentali, che potrebbero essere oggi riprese con utilità nella ricostruzione del rapporto di produzione, ricerca che sta alla base di una integrale e rigorosa indagine storica. Un valore durevole va riconosciuto alla ricerca, perseguita dal S., delle forme elementari create dagli uomini primitivi nelle abitazioni, negli utensili, le armi, i monili, che rimangono valide per millennî e assumono, talora, valore fondamentale e simbolico. Talune forme vengono giustamente riconosciute come originariamente legate alla destinazione e alla materia dell'oggetto e solo più tardi applicate a usi e materiali diversi; esse danno luogo, nella ricerche del S., a "serie di motivi", che possono risultare illuminanti per spiegare forme successive; ma al S., esse apparvero sottoposte a una "evoluzione" quasi autonoma, legata a leggi di tipo biologico.
Bibl.: Opere del S.: Vorläufige Bemerkungen über bemalte Architektur u. Plastik der Alten, Altona 1834; Die vier Elemente der Baukunst, Brunsvig 1851; Wissenschaft, Industrie u. Kunst, ibid., 1852; Ueber formelle Gesetzmässigkeit des Schmuckes u. dessen Bedeutung als Kunstsymbol, Zurigo 1956 (nuova ediz. a cura di H. Hohl. Berlino 1945); Ueber di bleiernen Schleudergeschosse der Alten u. über zweckmässige Gestaltung der Wurfkörper im Allgemeinen, Francoforte s. M. 1859: Der Stil in den technischen u. tektonischen Künsten, oder praktische Aesthetik, 2 voll.: I, Die textile Kunst für sich betrachtet u. in Beziehung zur Baukunst, Francoforte 1860, 2 ediz. Monaco 1878; II, Keramik, Tektonik, Stereometrie u. s. m., Metallotechnik, Francoforte 1863, 2 ediz. Monaco 1879; pubblicaz. postume: Die Bauten, Entwürfe u. Skizzen (a cura di Manfred Semper), Karlsruhe 1881; Kleine Schriften (a cura di Manfred e Hans Semper), Berlino-Stoccarda 1884. Studi sul S.: C. Lipsius, G. S. in seiner Bedeutung als Architekt, Berlino 1880; H. Semper, G.S., ein Bild seines Lebens u. Wirkens, Berlino 1880; O. Sommer, G. S., Berlino 1886; E. Stockmeyer, G. S. Kunsttheorie, Zurigo 1939; C. Zoege v. Manteuffel, Die Baukunst G. S., s., tesi, Friburgo i. Br. 1952.