governamentalita
governamentalità s. f. inv. Modello di controllo razionale esercitato da un governo appoggiandosi sul consenso del popolo.
• Così come la biopolitica foucaultiana non è l’apologia della vita della [Paola] Binetti, le analisi sul neoliberalismo, sul capitale umano, sulla «governamentalità» intesa come un dispositivo nel quale si traducono i poteri del presente (e non sulla «governabilità» ‒ come invece scrive [Khaled Fouad] Allam ‒) non sono nella maniera più assoluta riducibili all’apologia del liberalismo compassionevole e in salsa molle del Pd. (Anna Simone, Liberazione, 4 marzo 2008, p. 5, Cultura) • Ma come contrastare una «governamentalità» globale così pervasiva e capace di ristrutturazioni tanto veloci, come quella che stiamo subendo in Italia? La difesa dei beni comuni o il «comune» di cui parla anche [Christian] Marazzi è una risposta umana e sociale suggestiva, ma che lascia al sistema di potere globale sempre l’ultima parola. (Alessandro Dal Lago, Manifesto, 6 dicembre 2011, p. 6, Si salvi chi può) • Nella realtà delle cose, gli ordinamenti democratici vanno a braccetto con guerre illegali violentissime ma definite «giuste» e «umanitarie», con un uso sempre più cinicamente violento di alcuni poteri (per primo quello economico-finanziario), con una governamentalità biopolitica che con una violenza sempre più subdola fa presa sui corpi e sulle anime dei governati, (Ida Dominijanni, Manifesto, 12 giugno 2012, p. 11, Cultura).
- Adattato dal s. f. fr. gouvernamentalité, coniato nel 1978 dal filosofo Michel Foucault, fondendo il s. m. gouvernement ‘governo’ e il s. f. rationalité ‘razionalità’.
- Già attestato nel Unità del 7 luglio 1979, p. 3, Commenti e attualità (Massimo Cacciari).