governance territoriale-ambientale
<ġḁ̀vnëns...> locuz. sost. f. – Insieme delle tecniche, delle pratiche e delle istituzioni che delimitano il quadro all’interno del quale si definiscono le concrete azioni di governo del territorio e/o dell’ambiente. Benché tuttora soggetta a discussione, adattamenti, evoluzioni, la nozione di governance pone essenzialmente la questione delle procedure e degli strumenti attraverso i quali si formulano e si prendono decisioni a livello politico-istituzionale, nello specifico in riferimento al territorio e all’ambiente, richiamando la problematica della partecipazione e dell’integrazione orizzontale e verticale di attori formali e informali nel processo di creazione e implementazione di tali decisioni. Il concetto di governance si concentra sul discorso del come viene nel suo complesso giustificata, organizzata, orientata e diretta in un dato contesto l’azione politica di governo del territorio/ambiente. Con l’idea di governance territoriale/ambientale l’attenzione, sia sul piano concettuale sia operativo, si sposta dal tema dell’esercizio del potere attraverso le concrete azioni di governo (government), al tema della qualità di tali azioni soprattutto in termini di efficacia e coerenza. Il riferimento al concetto di governance per la gestione del territorio e dell’ambiente evidenzia il passaggio dal cosa un’istituzione decide e fa, al come a livello politico-istituzionale si procede per elaborare scelte e prendere decisioni di governo capaci di garantire integrazione (orizzontale e verticale) di scale geografiche, funzioni e attori e di definire una visione strategica della gestione del territorio/ambiente nel medio e lungo termine. In generale, la nozione di governance si afferma soprattutto negli ultimi due decenni con la presa di coscienza, sia nell’ambito di imprese e organizzazioni private sia di amministrazioni pubbliche di livello statale e locale, della crisi del modello gerarchico di regolazione delle relazioni e della sua inadeguatezza rispetto alla crescente complessità dei fenomeni sociali, politici ed economici che investono il territorio e l’ambiente. A partire dal 2001, con l’adozione da parte della Commissione europea del libro bianco La governance europea, la problematica della governance si attesta a livello comunitario e dei singoli stati membri come tema prioritario. Il libro bianco riconosce la necessità di «aprire il processo di elaborazione delle politiche a una maggiore partecipazione e responsabilizzazione» dei cittadini e riconosce la riforma della governance europea come obiettivo strategico dell’Unione Europea da perseguire sulla base di cinque principi: apertura, partecipazione, responsabilità, efficacia, coerenza. Negli ultimi anni, anche in ragione delle critiche emerse nei confronti del paradigma partecipativo, rispetto alla governance territoriale/ambientale viene sollevata la necessità di evidenziare un’ulteriore distinzione, quella tra governance e governmentality. Sviluppata per la prima volta dal filosofo francese M. Foucault negli anni Settanta del 20° sec., la nozione di governmentality va intesa come cornice all’interno della quale si creano le condizioni di possibilità per la governance. La governmentality, in altre parole, costituisce il fondamento della governance in termini di pertinenza e legittimità delle procedure e dei metodi attraverso i quali si elaborano scelte e decisioni politico-istituzionali. Il focus dell’attenzione passa dalla questione del chi e come si partecipa a quella del a che cosa si partecipa, estendendo il discorso sul cosa sia, appunto, legittimo e pertinente per un territorio o un contesto ambientale. La governmentality implica la problematica dei diversi sistemi di conoscenza e delle forme attraverso le quali si elaborano i quadri interpretativi e conoscitivi, s'individuano e si selezionano elementi, reti, dinamiche, fenomeni, problematiche ritenuti esplicativi di un contesto territoriale o ambientale. Sul piano concettuale e operativo si definisce un rapporto gerarchico tra government, governance e governmentality.