GOZZADINI
. Famiglia bolognese. Contrariamente alle affermazioni dei vecchi genealogisti, la sua origine è del tutto locale e modesta; al sorgere del Comune fece parte delle società del popolo e divenne poi notevole, per i commerci, i possessi e soprattutto l'esercizio del banco. Si hanno le prime notizie di essa fino al sec. XII: un Bonifazio fu dai Bolognesi consegnato come ostaggio nel 1167 a Federico Barbarossa. Seguì poi sempre la parte popolare, e fu perciò guelfa e della fazione geremea, con la quale partecipò al governo della città sulla fine del sec. XIII, sino alla venuta di Bertrando del Poggetto ai primi del sec. XIV. La maggior potenza di questa famiglia, che era in Bologna molto ramificata e diffusa, fu raggiunta agl'inizî del sec. XV, e poco mancò che qualcuno di essa non divenisse signore della città, fra le numerose e acri competizioni delle famiglie cittadine, in contrapposto con la Chiesa. Affermatosi il dominio della Chiesa con Giulio II, essa mantenne il suo grado di famiglia senatoria, e ne accrebbe il lustro. Si è spenta, nel 1887, col conte Giovanni (v.). Parecchi rami della famiglia dovettero, per il fermento delle fazioni, emigrare, e sono noti quelli stabilitisi a Ferrara, a Rimini, nel Friuli e nella Grecia: il ramo del Friuli si spense nel 1621. Ebbe dal sec. XV in poi numerosi titoli nobiliari da papi, imperatori e principi italiani.
Alla famiglia G. appartengono cospicui personaggi, così nel campo dell'azione come in quello del sapere. Son da ricordare fra i moltissimi: Benno, podestà di Milano nel 1257; Testa, che combatté con successo, in città contro i Lambertazzi, e fuori contro Uguccione della Faggiuola, i Montecuccoli e i Visconti; Brandeligi, che cooperò alla cacciata di Bertrando del Poggetto, ma fu poi esiliato a Pisa da Taddeo Pepoli geloso di lui; Bartolomeo, Lodovico, Boezio, Gozzadino, Michelangelo e Scipione, tutti giureconsulti e magistrati, professori dello Studio bolognese nel sec. XV; e nello stesso secolo professori dello Studio anche Francesco, Giovanni e Lorenzo, medici e chirurghi; Nanne, la più illustre personalità della casa nel Rinascimento, banchiere, signore di Cento, sempre in lotta contro la Chiesa o gli usurpatori, assertore indomito della libertà di Bologna, morto nel 1407 in esilio, dopo aver visto lo sterminio dei suoi; Lodovico giureconsulto e scrittore del sec. XVI; Bernardino medico e professore dello Studio nello stesso secolo; Giovanni, professore alla Sapienza di Roma poi governatore di Reggio Emilia, ivi trucidato nel 1517; Marcantonio, cardinale e scrittore, morto nel 1628; Francesco, vescovo di Zante e Cefalonia nel sec. XVII; Angelo, vescovo di Civita Castellana e scrittore, morto nel 1653; Ulisse Giuseppe, legato di Romagna, latinista, cardinale, morto nel 1728.
Bibl.: P. S. Dolfi, Cronologia delle famiglie nobili di Bologna, Bologna 1670; G. Fantuzzi, Notizie degli scrittori bolognesi, IV, Bologna 1784; P. Litta, Famiglie celebri italiane: G., Milano 1839; U. Dallari, L'archivio della famiglia G., Bologna 1890.