PALEY, Grace
Scrittrice statunitense, nata a New York l'11 dicembre 1922, nel quartiere popolare del South East Bronx. I genitori, ebrei russi socialisti, vi erano emigrati nel 1905. Tale condizione ambientale P. ha più volte ricordato, attribuendo ad essa il carattere peculiare della propria formazione, sulla quale hanno influito, più che gli studi regolari, abbandonati a sedici anni, le sollecitazioni di un ambiente familiare e di un quartiere nei quali s'intrecciavano le lingue (lo yiddish, il russo, l'inglese) e le tradizioni culturali più diverse. Altrettanto atipica la sua carriera artistica: dopo qualche tentativo nella poesia, inizia, quasi quarantenne, a scrivere racconti, ispirati − come la stessa P. ha affermato − a "roba banale", alla "vita delle donne" e regolarmente respinti "da quasi tutte le riviste del paese"; ma già la prima raccolta, The little disturbances of man (1959; trad. it., Piccoli contrattempi del vivere, 1986) si esaurisce in poco tempo (sarà ristampata nel 1968), e analoga fortuna arride alle raccolte successive, Enormous changes at the last minute (1974; trad. it., 1982) e Later the same day (1985; trad. it., Più tardi nel pomeriggio, 1987), che le valgono numerosissimi riconoscimenti, alcuni premi letterari e la fama ormai consolidata d'innovatrice ardita di una forma letteraria minore, quella del racconto breve. Nel 1985, P. ha pubblicato anche una raccolta di poesie, Leaning forward; cui ha fatto seguire nel 1992 New and collected poems. È insegnante di creative writing al Sarah Lawrence College (Bronxville, New York), ed è appassionata militante politica: i movimenti pacifisti, femministi e antinucleari che hanno attraversato gli Stati Uniti a partire dal secondo dopoguerra l'hanno vista impegnata a livello sia locale che nazionale. Attualmente si divide fra il Greenwich Village e il Vermont. Nelle innumerevoli interviste ha riflettuto, con semplicità e chiarezza, sui nuclei ispiratori della sua scrittura e, più in generale, della creatività femminile. Più recentemente, ha pubblicato Long walks and intimate talks (1991), un insieme di poesie e racconti, e la raccolta di poesie New and collected poems (1992; trad. it., In autobus, a cura di D. Daniele, 1992).
I racconti brevi, spesso brevissimi, limitati fra l'una e le sei pagine, sono ambientati in una New York composita, multietnica e multirazziale, nella quale si affollano ebrei, irlandesi, neri e portoricani, uomini e donne, giovani e adulti, vecchi e bambini. La voce centrale è tuttavia quella femminile, così come lo spazio rappresentato è in modo prevalente quello che circoscrive la vita femminile: le strade del quartiere, il parco giochi, la scuola dei figli, la cucina, la casa di riposo nella quale volge alla fine la vita dei genitori. In un tale spazio si muove una comunità di donne che hanno avviato una pratica politica fondata sul quotidiano: in un tale universo si sovvertono valori, si ribaltano definizioni, l'amicizia fra compagne e il legame affettivo con i figli sono misurati contro presenze fugaci di mariti e amanti transitori. L'intensità emotiva, l'introspezione, assumono rilevanza pari a quella dell'azione. L'intreccio di voci narranti diverse, per lo più in prima persona, o di personaggi che riappaiono in momenti differenti della vita, offrendo prospettive molteplici di una stessa storia, ricompone l'unità attraverso il frammento, l'episodio, la dispersione apparente, e dà vita a una narrazione polifonica, collettiva come collettiva è la vita delle donne. Lo stile di P. è stato definito "ingannevolmente semplice": la superficie fluida dello slang e del parlato s'impenna infatti inaspettatamente in metafore, immagini surreali, giochi di parole, invenzioni sorprendenti; e mentre l'ironia è sostenuta, corrosiva e irriverente, la compressione estrema di alcuni racconti ne è, forse più che limite − come alcuni critici hanno sostenuto −, il tratto distintivo che rimanda suggestivamente al linguaggio poetico.
Bibl.: Delta, 14 (maggio 1982), numero monografico su G. Paley, a cura di K. Hulley; B. Gelfant, Fragments for a portrait in collage, in Women writing in America, Hannover-Londra 1984; F. Pivano, Prefazione a G. Paley, Più tardi nel pomeriggio, Milano 1987; M. Materassi, Una storia che nasce, in L'indice, 5 (gennaio 1988); L. Borghi, Commento al ''Midrash'' di Grace Paley, in Leggere donna, 16 (settembre-ottobre 1988); G. Paley, Talking with Cora Kaplan, in Writing lives, a cura di M. Chamberlain, Londra 1988; S. Poli, La nascita della parola: interviste a scrittrici americane, in Identità e scrittura, a cura di A. L. Accardo e altri, Roma 1988; M. Materassi, Racconto d'annata. Doc. Un anno di racconti dall'inglese, in Lingua e Letteratura, 12 (1989); N.D. Isaacs, Grace Paley: a study of the short fiction, Boston 1990; R. O'Sullivan, Listening and telling in counterpoint: a conversation with Grace Paley, in Plotting change: contemporary women's fiction, a cura di L. Anderson, Stratford-upon-Avon 1990; J. Taylor, Grace Paley. Illuminating the dark lives, Austin (Texas) 1990; N.D. Isaacs, G. Paley: a study of the short fiction, Boston 1990; J. Arcana, Grace Paley's life stories: a literary biography, Urbana (Illinois) 1993.