GRAIAI (Γραῖαι)
"Le Vecchie", figlie di Phorkys e Keto, sorelle e guardiane delle Gorgoni.
Esiodo (Theog., 270 ss.) ne menziona soltanto due, Pe(m)phredò ed Enyò, che descrive come fanciulle "dalle belle gote" e dai capelli bianchi fin dalla nascita (cfr. Ovid., Met., iv, 772: geminas sorores Phorcidas). Esse appaiono per la prima volta come tre sorelle presso Eschilo (Prom., 794 ss.), che però non dice i loro nomi. Il terzo nome, Deinò, è dato da Pherekydes (Schol. Apollon., iv, 15 15) e da Apollodoro (ii, 4, 2). Secondo la tradizione avevano un solo dente e un solo occhio in comune. Di essi si impadronì Perseo per costringere le G. a condurlo dalle Naiadi, che erano in possesso dei sandali alati, dell'elmo di Hades e della kìbisis, la borsa di cui egli aveva bisogno per metterci la testa di Medusa. L'appellativo di κυκνόμορϕοι, con cui le definisce Eschilo, non va inteso letteralmente: le G. sono dette avere aspetto di cigno in quanto le piume di questo animale valevano come immagine del colore bianco dei capelli (cfr. Aristoph., Vesp., 1064; Eurip., Bacc., 1365).
Nell'arte figurata infatti le G. appaiono costantemente in figura umana, ora come fanciulle nel fiore della bellezza, ora come vecchie cadenti. Il furto dell'occhio da parte di Perseo è rappresentato sul coperchio di una pyxis attica a figure rosse del Museo Nazionale di Atene e su uno specchio etrusco del Metropolitan Museum di New York, mentre un frammento di vaso a figure rosse da Delo dà il momento immediatamente successivo. Perseo e le G. sono raffigurati inoltre sul coperchio di una pyxis a figure rosse di provenienza ignota e su un vaso a rilievo ellenistico a Halle.
Uno specchio etrusco già nella Collezione Castellani raffigurava Perseo, Pherse, che riceve l'occhio da Enie e si impadronisce del dente che gli porge Peruphetru; accanto era Minerva.
Monumenti considerati. - Pyxis di Atene: M. Woodward, Perseus. A Study in Greek Art and Legend, 1937, fig. 27; Ath. Mitt., xi, 1886, tav. x, h, p. 365; J. D. Beazley, in Journ. Hell. Stud., lxvii, 1947, p. 9; F. Brommer, Vasenlisten zur griechischen Heldensage, Marburg-Lahn 1956, p. 166, n. 7. Specchio del Metropolitan Museum: Mon. Inst., ix, tav. 56, 2; E. Gerhard, Etruskische Spiegel, Berlino 1843-97, 5, tav. 66; G. M. A. Richter, Etruscan Art, fig. 133, p. 59. Frammento da Delo: Bull. Corr. Hell., 1947-48, p. 462; Journ. Hell. Stud., lxvii, 1947, pp. 7 ss., fig. 4; F. Brommer, op. cit., p. 166, n. 8. Pyxis: Praktikà, 1949 (1951), p. 88, fig. 18; F. Brommer, op. cit., p. 166, n. 10. Vaso di Halle: C. Robert, in Hermes, xxxvi, 1901, pp. 159-60. Specchio già Castellani: Bull. épigr., vi, 1884, p. 152.
Bibl.: Rapp - Drexler, in Roscher, I, col. 1729 ss.; H. J. Rose, A Handb. of Greek Mythology, Londra 1928, p. 29.