Vedi GRAMMICHELE dell'anno: 1960 - 1994
GRAMMICHELE
Sul complesso collinoso di Terravecchia, dominante la vallata del fiume di Caltagirone, in vista della pianura di Leontini e di Catania, da un insediamento siculo sorse, verso la fine del VII sec. a. C., un centro abitato siculo-greco con due aree sacre disposte sui due mammelloni: di Madonna del Piano e di Poggio dell'Acqua. Alla fase indigena, di Molino della Badia, anteriore alla formazione del centro siculogreco, appartiene la necropoli ai piedi delle due aree sacre menzionate. Alla decorazione di almeno uno dei sacelli che sorgevano nelle aree sacre appartiene un gruppo di terrecotte architettoniche della fine del VII sec. mentre nella favissa del santuario di Madonna del Piano vennero rinvenute le statuette e gli altri esemplari di arte fittile locale tra cui primeggia la figura della dea seduta in trono. Dal miscuglio di stirpi convenute in questo centro sorsero molti tra i migliori esemplari di arte siceliota, nonché la serie delle terrecotte architettoniche, lontane dalle forme gebe o leontinesi. Pur più vicina alla città di Leontini, la città di G., che può essere identificata con Echetla, è legata molto di più alla corrente d'arte geba. Non si hanno elementi sicuri sulla sparizione del centro, ma è assai probabile che entrò a far parte del dominio di Ducezio, assieme ai centri Morgantina e Motyon.
Bibl.: P. Orsi, Di una città greca a Terravecchia presso Grammichele, in Mon. Ant. Lincei, VII, 1897, coll. 201-274; id., Anathemata di una città siculo-greca a Terravecchia di Grammichele, in Mon. Ant. Lincei, XVIII, 1908, coll. 121-174; E. D. van Buren, Archaic Fictile Revetments in Sicily and Magna Graecia, Londra 1923, p. 137; T. J. Dunbabin, The Western Greeks, Oxford 1948, p. 122 ss.; H. K. Süsserott, in Olymp. Forsch., I, 1944, p. 115; D. Adamesteanu, Monte Saraceno ed il problema della penetrazione rodio-cretese nella Sicilia meridionale, in Arch. Class., VIII, 1957, pp. 145-146.