GRANATIERE
. In origine fu "soldato lanciatore di granata", ma in seguito la parola ha cambiato di significato. Verso il 1536 (annti dell'invenzione delle granate, specie di bombe a mano) furono scelti soldati speciali per lanciare, nell'assedio o nella difesa delle piazze, questi artifizî di guerra nuovi e potenti; ma fu solo nel 1667 che tali soldati presero il nome di "granatieri". Ebbero, per armamento, una scure d'arme, una spada e una granatiera, che era un sacco di cuoio, contenente da 12 a 15 granate. Quando fu diffuso il fucile, verso il 1670, la nuova arma fu loro data in luogo della scure. Nello stesso anno in Francia fu istituita una compagnia di granatieri nel reggimento del re. Poi i granatieri crebbero di numero: cessarono di lanciare granate e bombe (al quale compito provvidero le artiglierie perfezionate o i cannonieri stessi), e costituirono compagnie scelte, che furono talvolta assegnate ai reggimenti di fanti, tal'altra riunite in reggimenti speciali. La guardia reale francese nel 1829 ebbe granatieri a cavallo e la guardia imperiale nel 1863 ebbe granatieri delle guardie, caratterizzati tutti da un grande e alto schako di pelo. Anche le Provincie Unite (Paesi Bassi) ebbero granatieri nella loro guerra d'indipendenza e uno scrittore olandese contemporaneo, l'Ondis, ci fa conoscere che avevano questo nome gl'incaricati di preparare e di adoperare in guerra i fuochi artificiali e le granate. Caratteristiche e vistose uniformi ebbero i granatieri prussiani, svizzeri, russi e inglesi.
I granatieri italiani. - Origine ed evoluzione organica. - Il duca Carlo Emanuele II di Savoia, proseguendo e affermando le riforme militari iniziate da Emanuele Filiberto, volle la costituzione di un esercito permanente di pace, come nucleo dell'esercito di guerra. Primo reggimento di tale esercito fu, il 18 aprile 1659, quello "di guardia" o "delle guardie", al quale risalgono le origini dei granatieri italiani.
Il reggimento ebbe uniforme rossa, sulla quale vennero in seguito applicati gli alamari bianchi, distintivi attuali dei granatieri. Nel 1664 il reggimento di guardia fu dichiarato il primo e il più anziano della fanteria d'ordinanza ed ebbe speciali privilegi (che conservò sino al 1852), tra cui quello di montare la guardia al palazzo del principe. Nel 1665, in relazione all'invenzione di piccole granate a mano atte al lancio individuale a breve distanza e a imitazione dell'esercito francese, il duca Vittorio Amedeo II istituì la specialità dei soldati "granatieri", addestrati e destinati a lanciare tali granate, precedendo le colonne d'attacco. Furono dapprima pochi granatieri per compagnia, poi (1685) una compagnia per reggimento, infine (1696) una compagnia per ogni battaglione di fanteria d'ordinanza. Per ottenere che le granate venissero lanciate alla maggiore distanza possibile, furono scelti come granatieri uomini più forti e più alti della media (il requisito della maggiore statura venne mantenuto, per tradizione, anche quando cadde l'uso del lancio delle granate a mano). Durante le campagne del 1796 del Piemonte contro la Repubblica Francese, furono formati battaglioni granatieri, riunendo le compagnie dei vecchi reggimenti, e varî reggimenti (5 nel 1796), riunendo i battaglioni a due a due.
All'atto della ricostituzione delle forze militari piemontesi (già variamente sciolte e incorporate in quelle francesi tra il 1798 e il 1814) il re Vittorio Emanuele I ricostituì, tra l'estate 1813 e l'inizio del 1815, il reggimento delle guardie, assumendone il comando. Dopo la campagna del 1815 contro la Francia il reggimento divenne "brigata guardie", perché destinato a formare una brigata di due reggimenti nell'eventualità di guerra. Nel gennaio 1816 la brigata guardie assorbì tutti i granatieri dell'esercito; il sovrano estese a tutti i suoi componenti il titolo onorifico di "granatieri" e la brigata assunse la denominazione di "brigata granatieri guardie". Quando, nel gennaio 1831, le brigate di fanteria furono costituite permanentemente su due reggimenti, la brigata granatieri guardie non venne sdoppiata: l'unico reggimento di cui in effetto essa si componeva fu chiamato "reggimento granatieri", e, accoppiato al reggimento "cacciatori guardie", formò la brigata "guardie". Il reggimento cacciatori guardie era stato levato nel 1744 dal patrizio sardo don Bernardino Antonio Genovese, duca di S. Pietro, e incorporato nell'esercito piemontese col nome di "reggimento di Sardegna"; durante il periodo napoleonico era rimasto l'unico a disposizione di casa Savoia, perché unico era sfuggito allo scioglimento, per la sua dislocazione in Sardegna.
La brigata fu costituita, per la campagna del 1848, su due reggimenti e in questi furono ripartite le compagnie del reggimento cacciatori; dopo tale campagna, nell'ottobre 1848, su 3 reggimenti: i° e 2° granatieri, 3° cacciatori. Nel 1849 fu, per breve tempo, formato un 3° reggimento granatieri guardie. Nel 1850 il reggimento cacciatori, staccato dalla brigata, prese il nome di "cacciatori di Sardegna"; sciolto nel 1852, i suoi gregarî furono incorporati in reggimenti granatieri, e la brigata assunse il nome di granatieri di Sardegna in modo che non ne andasse perduta la tradizione.
Il 29 agosto 1859, avvenuta l'annessione della Lombardia, fu decretata la formazione della brigata granatieri di Lombardia (reggimenti 3° e 4°). Dopo l'annessione delle provincie meridionali fu formata, il 24 gennaio 1861, la brigata granatieri di Napoli (reggimenti 5° e 6°). Con l'ordinamento 29 giugno 1862 fu costituita la brigata granatieri di Toscana (reggimenti 7° e 8°). Nel 1866 furono creati, per poco tempo, i reggimenti 9° e 10° granatieri. Nel 1871 tutte le brigate di granatieri furono trasformate in brigate di fanteria di linea, a eccezione della brigata granatieri di Sardegna, la quale seguì, da quel momento, l'evoluzione organica delle unità di fanteria di linea. Nel 1912 venne, per pochi mesi, costituito, con 2 battaglioni della brigata granatieri, il reggimento granatieri di Libia. Il 1° dicembre 1926, fu formato, coi terzi battaglioni dei reggimenti preesistenti, il 3° reggimento granatieri, e la brigata assunse la denominazione di "brigata granatieri di Sardegna".
Reclutamento e ordinamento. - Ai granatieri sono assegnati uomini di statura non inferiore a m. 1,75, provvisti dei requisiti stabiliti per la fanteria di linea. Le unità granatieri sono costituite come le corrispondenti di fanteria di linea non rinforzate.
Campagne di guerra: 1672, 1690-95, 1696-1701-02, 1703-12, 1718-1719, 1733-35, 1742-48, 1792-96, 1799, 1800, 1815, 1848, 1849, 1855-56, 1859, 1860-61, 1866, 1895-96, 1911-12, 1913-14, 1915-18.
Ricompense al valore militare alle bandiere dei reggimenti. - 1° reggimento: due medaglie d'oro, tre d'argento, una di bronzo; 2° reggimento: una medaglia d'oro, tre d'argento. Durante la guerra 1915-18 la brigata fu citata sei volte nei bollettini di guerra del Comando supremo.
Ricompense al valore militare a granatieri durante la guerra 1915-18. - 11 medaglie d'oro, 637 d'argento, 690 di bronzo.
Perdite durante la guerra 1915-18 :6537 morti (tra cui 231 ufficiali); 13.485 feriti.
Bibl.: D. Guerrini, La brigata dei granatieri di Sardegna, Torino 1902; N. Giacchi, I granatieri di Sardegna nella impresa libica, Tivoli 1915; A. Rossi, Brevi cenni della storia dei granatieri di Sardegna, Roma 1919; 1° Reggimento granatieri, Libro d'oro del 1° reggimento granatieri di Sardegna, Roma 1922; I. Fiocca, Le nobili fanterie, Roma 1928; Ministero della guerra - Ufficio storico, Annuario militare del Regno d'Italia anno 1928, I, parte 3ª, pp. 39-42.