grandefratellesco
agg. (iron. spreg.) Alla Grande Fratello, ispirato a modelli di consumismo televisivo di ostentata ignoranza e volgarità.
• è un peccato che una battaglia giusta, quella del recupero anche a scuola delle lingue locali usate da Verga e Pavese, Gadda e Fenoglio oggi stravolte da un impasto di tele-italiano «grandefratellesco», venga svilita in una sparata strumentale buttata lì dai leghisti, con accenti pesantemente anti-unitari, per ragioni di bottega. (Gian Antonio Stella, Corriere della sera, 30 luglio 2009, p. 1, Prima pagina) • La verità è che la montagna e i montanari, le loro asprezze, i loro silenzi, i loro boschi, i loro valori, sono fuori moda. Sempre più estranei a una società caciarona, edonista, teledipendente, discotecara, grandefratellesca. (Gian Antonio Stella, Corriere della sera, 22 luglio 2010, p. 1, Prima pagina).
- Derivato dalla loc. s.le m. grande fratello con l’aggiunta del suffisso -esco.
- Già attestato nel Corriere della sera del 2 gennaio 2001, p. 35 (Indro Montanelli).