grandi eventi
grandi evènti locuz. sost. m. pl. – Manifestazioni politiche, culturali, sportive o religiose che richiamano grandi masse di spettatori o partecipanti e che proiettano le città e i loro territori nella rete della comunicazione e dello spettacolo globali, accelerando i processi di trasformazione urbana e concentrando in tempi contenuti investimenti pubblici e privati in opere pubbliche, infrastrutture residenziali e attrezzature di servizio. L’organizzazione di g. e. contribuisce a rafforzare l’immagine e il prestigio del paese ospitante sul palcoscenico globale anche se, per la sovraesposizione mediatica, spesso sono occasione per inscenare proteste o provocazioni diplomatiche. I fautori dell’assegnazione degli eventi sportivi (spesso in sintonia con i partiti al governo) enfatizzano le occasioni per lo sviluppo: stadi, parcheggi, alberghi, metropolitane e aeroporti necessitano di appalti milionari investiti in opere che poi rimarranno appannaggio degli abitanti anche nei decenni successivi. Coloro che si oppongono a queste manifestazioni evidenziano come spesso le opere realizzate, per ragioni di urgenza o di prestigio nazionale, sono costruite senza sufficienti garanzie, con appalti assegnati senza trasparenza; essi sottolineano inoltre che alcune strutture non possono essere riutilizzate e che i costi di manutenzione, dopo l’effimera stagione degli sponsor dell’evento, restano a carico degli abitanti (con il rischio che si creino ecomostri urbani privi di manutenzione).
Eventi sportivi. – Nel secondo dopoguerra i mondiali di calcio vennero allestiti nei paesi meno colpiti dal conflitto: l’intatta Svizzera, il lontano Brasile, la neutrale Svezia. Hanno contribuito a rafforzare presso l’opinione pubblica l’immagine di coesione della Germania dopo l’unificazione del 1989 quando la selezione tedesca ha vinto la coppa del mondo in Italia (1990) e poi con l’organizzazione dell'evento nel 2006. Nel terzo millennio è stata interrotta la tradizione che voleva i mondiali di calcio allestiti alternativamente in Europa e in Sudamerica. Sia nel 2002 (Corea del Sud-Giappone) sia soprattutto nel 2010 (Repubblica Sudafricana) la manifestazione ha consentito agli Stati ospitanti di usufruire di una vetrina prestigiosa: in particolare il presidente sudafricano Nelson Mandela ha colto l’occasione per confermare il ruolo significativo del suo paese nel contesto africano e nei rapporti internazionali. Nel 2009 il governo brasiliano ha ottenuto che i Giochi olimpici del 2016 siano allestiti a Rio de Janeiro, per la prima volta nella storia in Sudamerica: un successo che sancisce il nuovo ruolo emergente a livello mondiale del Brasile. L’esame geografico dell’ubicazione dei maggiori eventi sportivi potrebbe essere esteso proficuamente ad altri settori, ma i più rilevanti sono automobilismo e motociclismo, che ottengono un impatto mediatico globale (non solo per la costruzione del circuito d’asfalto, ma anche per alberghi, aeroporti, supporti televisivi). A partire dal 2000, i paesi coinvolti per la prima volta nell’allestimento di gare di Formula 1 sono tutti in Asia, in corrispondenza con le aree di maggiore espansione economica: Cina, Corea del Sud, Bahrain, Singapore, Malesia, Abu Dhabi e India; per il motociclismo: Malesia e Qatar, senza contare Shanghai.
Eventi religiosi, musicali, commerciali e storici. – Il terzo millennio è caratterizzato dall’allestimento di g. e. di natura diversa, ma non meno importanti. Oltre al Giubileo del 2000 organizzato a Roma, il pontificato di Giovanni Paolo II ha promosso una serie di g. e.: non soltanto le visite ufficiali nei vari Stati (che radunavano, in alcuni casi, milioni di persone), o la giornata di preghiera ecumenica di Assisi del 1987, ma soprattutto le Giornate mondiali della gioventù organizzate come occasione d’incontro e di preghiera a partire dal 1986, dopo che l’ONU aveva proclamato il 1985 'anno della Gioventù'. Dal punto di vista geografico, è importante la scelta delle sedi: nel 1986 Roma, nel 1987 Buenos Aires (l’importanza del Sudamerica nel cattolicesimo), nel 1989 Santiago di Compostela (la tradizione dei pellegrinaggi), nel 1991 Czestochowa (il ruolo polacco nella fine della Guerra fredda), nel 1993 Denver, negli Stati Uniti, (prima volta in un paese a minoranza cattolica), nel 1995 Manila (primo incontro in Asia), dove è stata stimata un’affluenza di quasi cinque milioni di giovani, ribattezzati dai media 'papa-boys'. Nel 2000, in concomitanza con il Giubileo, la piana di Tor Vergata a Roma ha ospitato più di due milioni e mezzo di giovani provenienti da oltre 150 paesi, numeri che impongono alle città ospitanti uno sforzo organizzativo e logistico considerevole. Dopo l’11 settembre, nonostante i timori per eventuali attentati, non si volle rinunciare a organizzare la Giornata mondiale della gioventù a Toronto nel 2002. Per il 2013 la scelta della sede, Rio de Janeiro (come per i Giochi Olimpici), conferma il ruolo che sta assumendo il Brasile sulla scena mondiale. Anche la musica leggera è occasione per organizzare eventi di grande richiamo: il Live Aid del 1985 per raccogliere fondi per le popolazioni etiopiche colpite da una grave carestia si stima sia stato seguito via radio e TV da due miliardi di persone. Da allora, è diventato consueto fare concerti benefici dopo eventi climatici catastrofici con la partecipazione a titolo gratuito di star di grande richiamo. In alcuni casi i governi contribuiscono a sostenere le spese, a raccogliere i fondi o a coprire l’evento con i propri media. Possono essere annoverate tra i g. e. anche le esposizioni commerciali come Shanghai 2010 o Milano 2015, che riprendono le analoghe iniziative della fine dell’Ottocento (Parigi 1900, ricordata dalla Tour Eiffel), e le grandi celebrazioni storiche: dopo le Colombiane (Genova, Siviglia, New York) del 1992, che hanno catalizzato ingenti investimenti e motivato decine di migliaia di turisti, sono nate numerose iniziative analoghe di rievocazione e rielaborazione della memoria storica come bene culturale.