GRANGIA (dal fr. grange)
Il termine indica le speciali costruzioni, che nei complessi edifici monastici medievali, avevano lo scopo di conservare i prodotti ricavati per opera dei monaci dalla coltivazione dei terreni annessi alle abbazie.
Di struttura non sostanzialmente dissimile da quella dei moderni magazzini, nei secoli XII-XIII-XIV, che segnano il maggior splendore per gl'istituti monastici, sorsero in Francia (Maubisson, Perrières, Ardennes, Eure, Chiaravalle) grange di grandi proporzioni; quella di Chiaravalle fu a sette navate; quella dell'Abbazia di Longchamps è integra ancor oggi. Indice significativo della complessa organizzazione degl'istituti monastici medievali, che dovevano in base alla regola di San Benedetto fornire tutto il necessario alla vita dei monaci, la grangia sorse attigua all'abbazia, entro la cerchia del muro di cinta. Ma in conseguenza dello sviluppo delle maggiori abbazie, specialmente di quelle cisterciensi, la grangia fu costruita anche fuori della cerchia del monastero, in località non lontana e talvolta fu anche asilo dei conversi che, sotto la direzione d'un monaco, erano addetti alle opere dei campi. Queste grange non si confusero mai con le villae, che erano fattorie distaccate dal centro monastico e costruite in modo da poter divenire veri distaccamenti del monastero e, come le abbazie, avevano la loro grangia; ma ebbero importanza a sé, e divennero a loro volta centro di altre piccole costruzioni, sorte per opera dei laici, pastori o contadini. Talvolta, quando con i prodotti proprî potevano fornire alimento ad almeno tredici monaci, si trasformarono anch'esse in abbazie minori: ma, specialmente quando i monaci nel sec. XIII non s'occuparono più del lavoro manuale agricolo e vennero determinandosi ragioni di opere militari di difesa (sec. XIV), le grange divennero veri e proprî centri abitati, caratterizzati dal raggruppamento di piccoli edifici, intorno al primo e più importante, la grangia originaria.
Oggi in Francia molti villaggi nurali conservano il nome di La Grange; e in Italia si contano diciannove frazioni sotto il nome di Grangia o Grange o Grangie, tutte nell'alto Piemonte e tutte di pochi abitanti (Grangie di Acceglio ne conta dieci), che conservano esplicitamente il carattere della loro derivazione. Il termine sopravvive in alcuni dialetti piemontesi per indicare dimore temporanee di pastori, mietitori o falciatori.
Bibl.: G. D. Serra, in Dacoromania, III (1924), pp. 947-949.