granulocitopenia
Diminuzione di granulociti che non raggiunge il livello dell’agranulocitosi (valori di poco inferiori a 1.500/ml). La g. può essere indotta da varie condizioni cliniche e si manifesta talora anche come conseguenza di trattamento chemioterapico. La g. può dipendere anche da un danno nel midollo osseo che non è in grado di fornire un numero adeguato di elementi cellulari nel turn over usuale. Si distinguono forme primitive (geneticamente determinate) e forme acquisite (da farmaci, infezioni, malattie autoimmuni). Molti virus sono alla base di g. transitoria, assieme a parassiti e rickettsie. In corso di malattie autoimmuni, come nel lupus eritematoso sistemico, l’organismo fabbrica anticorpi contro i granulociti e ne deriva una perdita più o meno grave di questi. La g. causa infezioni ricorrenti che tuttavia assumono clinicamente un aspetto particolare perché, proprio a causa di un deficit di granulociti, i segni dell’infiammazione sono modesti. Le sedi più frequenti di infezione sono la cavità orale, le mucose, la cute. Meno frequenti, ma non eccezionali, i quadri di sepsi. I microrganismi isolati sono batteri piogeni e alcune specie di funghi. Frequentemente la g., soprattutto nei casi di lieve entità, è completamente asintomatica e non provoca alcun disturbo.