granulometria
granulometrìa [Comp. di granulo e -metria] [MCS] [MCC] Disciplina che riguarda le tecniche e le norme per misurare le dimensioni e altre caratteristiche dei grani costituenti un materiale granulare, incoerente; il termine indica anche il risultato della misurazione precedente, cioè l'insieme dei parametri caratterizzanti la struttura del materiale esaminato. Si distinguono i casi seguenti: (a) g. diretta, o meccanica: data la forma irregolare dei grani, per caratterizzarne le dimensioni ci si riferisce a un diametro medio, che si fa coincidere, per gli elementi maggiori di 0.05 mm, con la dimensione dell'apertura del vaglio attraverso cui i grani passano, essendo trattenuti dal vaglio immediatamente inferiore; (b) per diametri medi minori si usa la g. per sedimentazione che, basata sulla legge di Stokes, consiste nel misurare la velocità di caduta v dei grani, risultando in un mezzo liquido v=kd2, dove d è il diametro delle particelle e k una costante che tiene conto della viscosità del mezzo disperdente e della differenza di peso specifico tra questo e i singoli grani; la misura di v, a cui si risale in vari modi, e la conoscenza di k permettono di ricavare d; (c) tra i metodi moderni, indiretti, è la g. ottica, che consente la determinazione mediante dispositivi ottici (detti granulometri ottici) di dimensioni, polidispersione e concentrazione di particelle solide o liquide presenti in un sistema disperso: v. granulometria ottica. I risultati dell'analisi granulometrica consentono di determinare le singole classi dimensionali (classi granulometriche) presenti nell'aggregato in esame, e di tracciare per ogni aggregato le cosiddette curve granulometriche, che danno la distribuzione del diametro medio delle particelle; in base a queste curve i vari enti di unificazione (in Italia, l'UNI) stabiliscono le classi granulometriche.