graphic journalism
<ġrä'fik ǧèenëliʃëm> locuz. sost. ingl., usata in it. al masch. – Il g. j. si serve del linguaggio del fumetto per raccontare fatti di cronaca usando metodi giornalistici come l’inchiesta, l’osservazione partecipante, il confronto di documenti, l’intervista, la fotografia. Viene pubblicato sia in forma di brevi resoconti su quotidiani e settimanali sia, più spesso, in forma di volume e in quest’ultimo formato viene sovente confuso con il graphic novel, che è una forma di racconto a fumetti afferente alla fiction, laddove il g.j. è chiaramente non-fiction. Fra gli autori più influenti vanno menzionati: lo statunitense Joe Sacco, il canadese Guy Delisle e i francesi Emmanuel Guibert, Frédéric Lemercier, Étienne Davodeau. In Italia gli editori BeccoGiallo e RoundRobin sono particolarmente attivi in questo genere di pubblicazioni che oscillano fra reportage di cronaca recente, resoconti di cronaca nera del passato, biografie e pamphlet di denuncia.