grato (sost.; grado)
Le due forme (‛ grado ' per lenizione settentrionale della -t- in -d-) si alternano senza differenza di costrutto o di significato.
Fatta eccezione per Pg VIII 67 Per quel singular grado / che tu dei a colui che..., e Pd XXIII 53 questa proferta, / degna di tanto grato, che..., in cui vale " gratitudine ", il sostantivo significa " gradimento ", " piacere ": Cv IV XXVII 9 quelli miseri a cui solo lo grado divino [" gradimento o compiacenza ", Busnelli-Vandelli] è rimaso; Pg XXVI 52 Io, che due volte avea visto lor grato [" quia gratum habebant quod responderem sibi ", Benvenuto], / incominciai. Due volte, nel Fiore, far su' [o mi'] grado, " fare il suo [o il mio] volere " (X 9 e CCXXXI 4).
Più frequenti le locuzioni avverbiali, tutte presenti nella lingua due-trecentesca, con varie sfumature di significato: Cv I I 14 le quali [canzoni]... aveano d'alcuna oscuritade ombra, sì che a molti loro bellezza più che loro bontade era in grado, " era gradita, apprezzata "; Rime CVI 136 l'amorose fronde / di radice di ben altro ben tira, / poi sol simile è in grado, " solo ciò, che è simile piace... al simile " (Barbi-Pernicone); If XV 86 quant'io l'abbia in grado [la imagine di Brunetto: " quanto mi sia cara "]... / convien che... si scerna; Pd XV 141 per bene ovrar li venni in grado, " per le mie buone operazioni venni nella sua grazia " (Buti); Detto 63 chi la [pena] porta in grado, " di buon grado " (Parodi).
Con la preposizione ‛ a ': Cv III Amor che ne la mente 89 s'ello v'è a grato [" se vi fa piacere "], / io parlerò di voi; Pd XXI 22 e XXV 86, sempre col verbo ‛ essere ' e nello stesso significato, mentre in Cv IV XXVII 8 dice nostro Signore: " A grado riceveste, a grado e date ", vale " gratuitamente ", come si desume dal passo di Matteo qui parafrasato: " gratis accepistis, gratis date " (10, 8). I due costrutti accostati in Detto 275 e 276 i' ho ben a mente / ciò ched e' m'ebbi [ebbe nei codici] in grado / sed i"l servisse a grado, che il Parodi spiega, rispettivamente, " in grazia " e " di buon grado ".
Cfr. ancora Pd III 116 al mondo fu rivolta / contra suo grado [" contro la sua volontà "] e contra buona usanza, e IV 102; Rime LXXXIII 2 Amor del tutto m'ha lasciato, / non per mio grato, " per mio gradimento " (il Contini ricorda qui il provenzale per mon grat).