gratulare
In Pd XXIV 149 g. è situato in un paragone, che illustra il sentimento con cui Pietro " si rallegra " con D. dopo aver ascoltato la sua professione di fede: Come 'l segnor ch'ascolta quel che i piace, / da indi abbraccia il servo, gratulando / per la novella. In XXV 25 poi che 'l gratular si fu assolto, vale: come fu terminato il " rallegrarsi " a vicenda tra s. Pietro e s. Giacomo.
La rarità di questo latinismo è confermata anche dal lessico latino di D., nel quale gratulor non è mai presente; troviamo solo l'avverbio gratulanter, in VE II XIV 2.